22 novembre 2024

Jorge Eduardo Eielson - Amo

 


Amo gli astri e le aurore


Le acque amare


Le anguille e le alghe


Gli alberi annosi e gli animali


Amo gli armadi e gli aghi


Le abitazioni ampie e senza arredi


Gli angeli atroci ma abbassati


Gli amori antichi un po’ annebbiati


Quasi sempre assurdi e ammalianti


E tutte le parole che iniziano per A


Anche quelle che non fanno


Ah.

15 novembre 2024

Erich Fried - Nei pensieri

 



Pensarti

e pensare a te

e pensare soltanto a te 

e pensare a sentirti

e pensare ad amarti

e pensare a sperare

e sperare e sperare

e sperare sempre più

di rivederti sempre

Non vederti

e nei pensieri

non soltanto pensarti

ma già averti

e già amarti.

E soltanto allora aprire gli occhi

e nei pensieri

soltanto allora vederti

e poi pensarti

e poi di nuovo amarti

e poi di nuovo averti

e poi

vederti sempre più bella

e poi vederti pensare

e pensare

che ti vedo

E vedere che posso pensarti

e sentirti

anche se per tanto tempo ancora

non potrò vederti.

09 novembre 2024

Pablo Neruda - Ancora abbiamo perso

 


Ancora abbiamo perso questo tramonto.

Nessuno stasera ci vide con le mani unite

mentre il vento azzurro cadeva sopra il mondo.

Ho visto dalla mia finestra

la festa del ponente sui monti lontani.

A volte, come una moneta

si incendiava un pezzo di sole tra le mani.

Io ti ricordavo con l’anima stretta

da quella tristezza che tu mi conosci.

Allora dove eri?

Tra quali genti?

Che parole dicendo?

Perché mi arriva tutto l’amore d’un colpo

quando mi sento triste e ti sento così lontana?

Cadde il libro che sempre si prende nel tramonto

e come un cane ferito ai miei piedi rotolò la mia cappa.

Sempre, sempre ti allontani nelle sera

dove corre il tramonto cancellando statue.

03 novembre 2024

Jannis Ritsos - Che farmene delle stelle

 


Che farmene delle stelle,

di questo vento leggero 

che mi accarezza la sera,

che farmene di una finestra spalancata sul mondo,

sull’orizzonte, se tu non ci sei?

Tutto ha  una luce diversa se sei qui con me.

Tutto ha senso solo se posso raccontartelo.

Il mondo è semplicemente nel tuo abbraccio. 

25 ottobre 2024

Desanka Maksimovic - Non ti avvicinare

 


No, non t’avvicinare!

E’ meglio da lontano

ch’io li ami e desideri i tuoi occhi

solo quando si attende

appare bella la felicità,

e non cercata ci manda un suo cenno.

No, non t’avvicinare!

E’ molto più suadente

questo fremito dolce di paura e d’attesa.

ed e’ molto più bello

ciò che a lungo s’insegue

e il suo presentimento che ci turba.

No, non t’avvicinare!

Perché farlo e a che scopo?

Soltanto da lontano tutto splende

come una stella, tutto

ci incanta da lontano.

No, non avvicinarmi i tuoi occhi.

18 ottobre 2024

Cemal Süreya - Gül (Rosa)

 


[Originale in lingua turca]

GÜL



Gülün tam ortasında ağlıyorum

Her akşam sokak ortasında öldükçe.

Önümü arkamı bilmiyorum

Azaldığını duyup duyup karanlıkta

Beni ayakta tutan gözlerinin

Ellerini alıyorum sabaha kadar seviyorum

Ellerin beyaz tekrar beyaz tekrar beyaz

Ellerinin bu kadar beyaz olmasından korkuyorum

İstasyonda tren oluyor biraz

Ben bazan istasyonu bulamıyan bir adamım

Gülü alıyorum yüzüme sürüyorum

Her nasılsa sokağa düşmüş

Kolumu kanadımı kırıyorum

Bir kan oluyor bir kıyamet bir çalgı

Ve zurnanın ucunda yepyeni bir çingene.


[Traduzione in lingua italiana]

ROSA


Piango seduto nel cuore esatto della rosa


Mentre muoio in strada tutte le notti


Cosa mi preceda o mi segua non so


E nel buio sento, sento posarsi i tuoi occhi


Gli occhi cui devo la vita


Ti prendo le mani e le carezzo fino al mattino


Le mani tue bianche e ancora bianche e bianche


Sono bianche da farmi paura, le tue mani


In stazione il treno si ferma un po’


A volte sono l’uomo che la stazione non la trova


Prendo la rosa, la passo sul viso


Sarà caduta in strada


Mi si spezzano le ali, le braccia


Zampillo sangue, apocalisse e un giudizio


Sulla punta della spada


Un vagabondo risorto.

13 ottobre 2024

Marta Miranda - Rifugio

 

Sedute una accanto all’altra, scalze

ancora fradicie di pioggia

osservano uomini e donne affaccendati

cercando una faccia cui aggrapparsi


Tutto nuovo

i vestiti che indossano, gli scialli

le tazze in cui bevono il caffè

oggetti

che stringono tremando

come avessero perso l’abitudine

di tenere in mano

qualcosa che gli appartenga


Un pettine a forma di farfalla

conservata con cura in fondo a una sacca

è il solo segno certo

che una volta ci fu

un focolare, un mattino


Fuori di casa

la vita sarà sempre in prestito


con le spalle curve per il carico

viaggiano da un paese

all’altro

solo fantasmi.

04 ottobre 2024

Thich Nhat Hanh - Sono ancora qui

 

Sono ancora qui, vivo, capace di sorridere quieto,

il dolce frutto maturato dall’albero della sofferenza.

Portando il cadavere di mio fratello,

attraverso i campi di riso, nell’oscurità.

La terra ti stringerà con forza tra le sue braccia, mio caro,

cosicché domani sarai trasformato in un fiore,

quel fiore che sorride tranquillo nel campo, stamane.

Allora non piangerai più, mio caro,

abbiamo attraversato una notte troppo profonda.

Stamane, sì, stamane mi inginocchierò sull’erba verde e scoprirò la tua presenza.

Fiori che portate il meraviglioso sorriso dell’ineffabilità

parlatemi in silenzio.

27 settembre 2024

Leonard Ancuta - da Poesie

 

Sulle mie spalle non cresce nulla

le mie ali sono la pioggia.

è sufficiente una goccia da questa tristezza

per uccidere un dinosauro.

ho fatto l’amore con la donna che amo

nel pensiero.

è stato così delizioso questo piacere

potrebbe uccidere entrambi.

piove.

sono solo nella stanza gialla

accendo una candela e la lascio piangere

con lacrime di cera.

al posto mio.

20 settembre 2024

Álvaro Solís - Autunno

 

Hai notato che ogni foglia è diversa da tutte le altre?

Non sono neanche dello stesso colore,

variano tra loro di misure millimetriche

e quando cadono dagli alberi spinte dalla fatalità,

scivolano in modo diverso tra gli scenari dell’aria.

Alcune descrivono lente spirali, altre ruotano sul proprio asse,

ma tutte cadono, irrimediabilmente cadono

verso la solida terra dei parchi o sull’asfalto dei marciapiedi;

solo in quel momento tutte le foglie dell’albero sono identiche.

13 settembre 2024

Lucia Ileana Pop - Vivendo in fretta


Vivendo in fretta ho dimenticato di ammirare

le onde del mare,

non ho saputo scoprire la tranquillità

dopo il percorso del perdono.


Vivendo in fretta non avevo capito

che in ogni arcobaleno ci sono gocce di pioggia

e insieme un tiepido sole

e poi un grande sorriso alla fine del tormento.


Vivendo in fretta ho perso

attimi di felicità

e non ho capito quanto

sia triste la fine di ogni amore.

08 settembre 2024

Patrick Kavanagh - da Andremo a rubare in cielo

 

Un anno fa mi innamorai del reparto

Di un ospedale: stanzette quadrate e allineate,

Semplice calcestruzzo, lavelli – un obbrobrio per un esteta,

Senza considerare il russare del vicino di letto.

Ma nulla di nulla è estraneo all’amore,

L’ordinario e il banale può conoscere il suo calore.

Il corridoio conduceva a una scala e sotto

C’era l’inesauribile avventura di un cortile di ghiaia.


Questo è ciò che l’amore fa alle cose: il ponte di Rialto,

Il cancello principale che fu incurvato da un pesante camion,

La sedia in fondo a un capannone che era un’esca per il sole.

Dar nome a queste cose è l’atto d’amore e la prova che esiste;

Perché dobbiamo registrare il mistero d’amore senza sproloqui,

Carpire al tempo l’intensità di ciò che passa.

31 agosto 2024

Vitezlav Nezval - Il Talismano

 

Parlare per immagini

è come pressare rose tra le pagine di un libro

un'unica rosa

la rosa di due labbra divenute estranee

fino a che non ne sortisca un bacio

o uno scongiuro

fino a che non si alzi in volo una farfalla

fino a che non scenda sopra gli occhi la notte.

23 agosto 2024

Jaroslaw Iwaszkiewicz - da La mappa del tempo

 

Spossato dalla bellezza, 

che ho pescato ogni giorno

Con pupille e orecchie 

avidamente spalancate

Quando morirò, non piangere. 

Mi addormenterò sazio di vita

Che è grande, difficile, e burrascosa.

La divinità, che nel fuoco 

mi percorreva le membra

Volerà in alto o si dissiperà;

Il cuore che batteva così vivo 

si irrigidirà

E la voce diverrà una lettera morta.

Allora penserai, 

che troppo sparsi

Resteranno di me frammenti di parole

Ma sappi che più d’una volta 

le ore di rapimento

La parola mi soffocarono 

nel petto troppo stretto

Il mondo era troppo bello, 

perché solo a te

Donassi i miei versi. 

O amatissima

Ho guardato nello spazio smisurato

Mi hanno preso sentimenti smisurati

Ma quando qui le persone, 

lì le stelle nel cielo.

Il cuore mi svolsero 

con un eterno arcolaio

Tu sei rimasta fedele 

come l’acqua, immutabile

L’unica al mondo 

che mi abbia amato.

16 agosto 2024

Adalber Salas Hernández - Nuvole

 

Le nuvole sono gli unici animali

a vivere sul confine tra il visibile

e l’invisibile:


per questo feriscono i nostri occhi

e quelli di ogni essere che ha ricevuto

il dono inospitale dello sguardo.


Sono implacabili con la nostra vista.

La scavano, la costringono a conoscere

la distanza, a distillarla e trasformarla

in aspro liquore per dissetarsi.


Ci trascinano verso un orizzonte

che non chiediamo.


Quasi tutte le nuvole sono atee.

Sanno che abitano

un cielo senza nome,

la cui materia è l’oblio.


Si dedicano a registrare

ogni singola creatura

della terra

con un’inutile devozione.


Per ricordarmi di loro,

per salvarle da quella calligrafia sfavillante

che praticano lì, al di sopra del tempo.


E quasi tutte

hanno nostalgia della terra,

un tenue desiderio

come un filo sordo di pioggia.


Quando non ce la fanno più,

fanno cadere fulmini:

i loro maldestri tentativi,

insostenibili,

di gettare radici.


Segretamente

vorrebbero trasformarsi in alberi,

possedere quieti rami

e una voce nodosa per cantare.


O montagne, perché no,

case per l’eco

e la scomparsa.


Vorrebbero essere tante cose, le nuvole.

Cose che non vivano costrette

a ricordare col loro corpo tutto ciò che

 vedono.

10 agosto 2024

Eleftherìa Sapountzì - da In Un Tempo Di Eterno Presente

 

Così posando su di te

la pagina bianca.

La poesia si scrive da sola. 

L’odore di carta che brucia

riempie la stanza.

Così appena posata, si è scritta d’un fiato

la storia.

Di tutti gli amanti che esistono perché

non si sono mai incontrati,

di morti tragiche e improvvise

di nomi divenuti melodie.

Così quando ho posato le ginocchia sulle tue ginocchia

coscia su coscia bocca su bocca

sono divenuta eroina e tragica.

Mi inoltro anch’io ormai nelle storie a due.

02 agosto 2024

Elizabeth Quila - da Schizofrenia

 

Ti facevo mendicante
per via dello sguardo teso verso la tua penombra,
per le tue mani chiuse
alla luce dei miei passi che ti ignoravano,
mentre i tuoi piedi nudi
transitano sulla terra dei miei sogni.
Invece, la mendicante sono io,
estranea a tutti,
priva di me,
vestita di menzogne,
spoglia di calore,
intirizzita senza una ragione
e mordo l’acida mela del tuo oblio
scuotendo il veleno
dove non c’è più la tua voce.

24 luglio 2024

Pierre Guéry - da Poesie


L’anima sarebbe la vita

di cui gode un animale


una radice che

respira


ha vite successive

un’esistenza che abbraccia

o si riassorbe

nella vacuità


fenomenali

fenomeni


lei ha sangue e fiato

lei desidera e agisce

dialoga con la disperazione

inviperita l’emozione

le devasta il petto

e scompare nei polmoni


respira


è il vento del sonno

dello svenimento

dell’ombra della morte

è la nostra futura densità perduta

il ricordo di ciò che già è stato


l’essere dall’essere stato


lei farfuglia la nostra fragilità

poi svanisce

e i suoi volti si cancellano.

14 luglio 2024

Julieta Lopérgolo - da Perché Esista Questa Isola


Attenuiamo la bellezza coi nomi,

Come se ci facesse star male.

Il folto dei boschi

lo chiamiamo verde,

oscurità,

miti delle case degli alberi;

alla polvere della terra, fumo.

Diciamo nervature

alle vene spezzate delle foglie,

sangue al colore del respiro.

Chiamiamo mare

la deriva persistente dell’acqua.

Chiamiamo ciò che non parla

con questa paura.

05 luglio 2024

Nagy László - Chi porta l'amore

 

Se si spegne la mia esistenza,

il violino del grillo chi l'adora?

Sul ramo ghiacciato la fiamma chi la spira?

Sull'arcobaleno chi si adagia?

Chi rende morbido campo la roccia,

piangendo, mentre l'abbraccia?

Le crepe nella mura chi l'accarezza?

E da bestemmie chi alza cattedrale

per fedi sconvolte?

Se si spegne la mia esistenza,

l'avvoltoio chi lo scaccia via?

E sull'altra sponda del fiume

chi lo porta l'amore?

28 giugno 2024

Dylan Thomas - La Colonna Si Spezza

 

La colonna si spezza e l’albero è spaccato

Ora che il trombettiere del tempio

Ha smesso di suonare (angelo, sei superbo),

E valorosamente (acqua, sei forte:

Sbatti indietro i miei piedi),

La barca non può avanzare.

Il corvo è caduto e immobile è la gazza.

Sciocco mettere in gabbia e poi liberare,

Tu sciolto, delizioso volere

Che mi insegna ad attendere,

Il cui minuto ravviva più della saggia ora.

Il tempio non avrebbe dovuto mai riempirsi

Di corvi scalpiccianti sul tetto:

Un giorno dovevano volare,

E, lì, che ali avevano,

Povere tele sfilacciate per battere il cielo!

Fu la gazza, in seguito,

L’uccello sull’albero (ci rifletté)

Che volò via perché la barca restava

Immobile in un mare che dava spallate,

Volò per poco, vanamente, per cadere alla fine

Incontro all’onda che s’alzava.

La pietà non basta:

Il tempio è in pezzi; morto, il povero corvo.

 Ricostruite dalle ceneri!

Anche la barca è sfasciata, e immobile è la gazza:

Ricostruite, ricostruite ancora!

22 giugno 2024

Florbela Espanca - Il bene più grande

 

Questo mio amarti senza che mi ami,

questo soffrir per te costantemente,

venirti dietro senza che mi vedi

commuoverebbe tutta l’altra gente.


Se tu mi baci la tua bocca mente…

Quanti baci di donna sanguinanti

mi ha messo in bocca la tua bocca ardente?

E quanto inganno nel tuo dire vano!


Ma che m’importa se tu non mi ami.

Se la pena, il dolore e la fatica,

il misero tormento, arduo e profondo,


di quel tuo disamore, del tuo spregio,

è nella vita il bene mio più grande,

è tutto ciò a cui tengo a questo mondo?

14 giugno 2024

Isabel González Gil - da Corpo in ombra

 

Forse il tempo è un dono

una gentilezza

tempo e tatto

un dono per sfuggire all’irreparabile

alla ragnatela dell’eterna sostanza

come la resina che ha cura della corteccia

tempo all’interno del tempo

forse il tempo è un’ancora

sul fondo

e dall’origine ci ha saputo

sempre proteggere

forse quell’ombra

il tatto.

08 giugno 2024

Mário de Sá-Carneiro - Sta piovendo

 

L'acqua nelle strade

Si riversa selvaggia in un ruscello

E la pioggia sui tetti

Martella in modo monotono.


Rumori della mia confusione

E una tempesta che sta montando,

Formano una sinfonia

Al che il mio cuore trema.


Come lacrime sotto la pioggia,

Come una stella nel firmamento.

Come un sogno,

L'indifeso brucia all'orizzonte.


Le lacrime della mia anima

Che scorre in discesa come un ruscello

Basta implorare la salvezza!

Non lotterò per un suono.


Non è rimasto niente in me.

Come il vuoto senza senso,

E la solitudine più profonda

Confermano chi sono.


Come lacrime sotto la pioggia,

Perso nell'ombra.

Come le stelle nel cielo,

Nato per morire.


Come lacrime sotto la pioggia

Estinto nel nulla.

Dimenticato per sempre

Il mattino dopo.

01 giugno 2024

Jaan Kross - Urla silenziose

 

Quando arrivò l'oscurità 

La sofferenza sembrava così lontana. 

Perché è arrivato il destino? 

Per distruggere la mia vita.


Strappato dall'essere e

Relegato in un mondo strano.

Ma tu non mi lasci,

Mi tieni la mano piangendo.


Ti grido in silenzio: 

Dimmi: puoi capirmi? 

Solo il nostro amore.

Fammi vedere ancora questo giorno.


Non so quando finiscono i giorni 

E quando inizia la notte 

Che anno è oppure

Quanto velocemente il tempo vola.


L'unica cosa che so ancora 

È che sarai sempre con me 

E non senti neanche tu la supplica,

Nelle mie urla silenziose?


Forse un giorno scapperò 

O morirò qui.

Ma non ho paura 

Perché sei con me.


Ti grido in silenzio 

Dimmi: puoi capirmi? 

Andiamo da questa parte,

Andiamo fino alla fine insieme!

26 maggio 2024

Yannis Dallas - Essere. Mio essere

 

Fece in tempo a veder baluginare

la traiettoria di un naufragio cosmico


Essere, mio essere,

ecco che sin qui siamo giunti

all’ultima visione di questo viaggio

mentre sopra il frastuono delle onde

il timoniere scaraventato dallo scafo

si volse a guardar la fine del mondo

precipitando.

17 maggio 2024

Marisa Martínez Persico - La pioggia e la caduta

 

Una goccia

si ostina a scendere

su altre gocce.


La contemplo,

la snudo della sua concava umidità

mentre la pancia

gli trema di saliva.


Guardo l’inutilità della sua lotta. Che inciampa

nei difetti del piano che la ospita.


È bella, iridata, si scioglie in schegge

graffiando in discesa

il suo riposo.


Fuori, alla finestra,

una fisarmonica di esseri che disprezzano

i suoi sforzi di pioggia

in fuga.


Un pechinese sul punto di cadere.

La vicina che annaffia balconi pieni di gerani.

File di colombe clandestine

si dondolano

sui cavi elettrici.


Se l’aiutassi a scendere

spezzerei il delicato equilibrio del suo ciclo,

il senso di atmosfera e particella,

la sua nobile e provvisoria vanagloria.


Nel suo culmine,

il più iridescente, esplode in schegge

contro il vetro.


Con gli occhi

ho accarezzato il tempo.

11 maggio 2024

Esad Babačić - La Lettera

 

A volte basta già il vento per

sentire la scrittura delle tue mani

nelle mie ferite. A volte guizza

un saluto attraverso la speranza e

ti desti con me in un nuovo mattino.

Quando fai cose del genere

divento gelido come la lettera

che il vento non si è portato via.

03 maggio 2024

Dominique Massaut - da Poesie scelte

 

Dove il lupo invidia le sue gazzelle catturate

dove l'occhio sprofonda al centro del buio

dove il muso può contenere

tutto il pavone che ha divorato

tutto l’azzurro del pericolo di mari colmi

e lontane solitudini

dove i capelli si scompigliano

dove le grida delle bambine si espandono e mutano

in grevi silenzi sull’orlo degli occhi

in bocche socchiuse

in respiri sospesi

quando il cervello volge alla verticale

alle alture

altissimo buco nero nell’ora smarrita

dove nell’occhio tuo l’intera

materia dell’acutezza

svanisce

fino alla vigilia della notte

all’acqua del pozzo

dove talvolta si ripesca o il padre o il folle

lungo una corda bionda e lunga

dove talvolta si pesca il suo risveglio

dove il sonno oscurato spalanca l’alba luminosa

il sorriso

la tregua

di una giornata che

in modo fantastico s’avverasse

perfettamente idiota e felice.

26 aprile 2024

Fernando Carrera - Oasi

 

La tua presenza

suggerisce qualcosa 

che a malapena comprendo

Con le mani

te lo dico: 

Vengo da un lungo viaggio di ombre

a piccole gocce ho sentito

la luce

ma, come animale del deserto

sono riuscito ad accumularla

negli occhi

Mia acqua che non mi lava

se ti guardo è

unguento che spezza,

onda di sete

che di te inonda

le mani.


20 aprile 2024

Susana Szwarc - Il Caldo

 

Dicono che il caldo

salga nella sua aria.

Dicono che nessuno

fondò il caldo

e rido, ma salgo (salgo)

per evitare il freddo,

l’ignoranza (tua?)

la vanità (di me stessa?), la paura.


Tra rami

che cercarono riparo sto

e bene, annuso.


Seduta sul cielo levigato

ti leggo a testa

in giù.

12 aprile 2024

José Eduardo Degrazia - Silenzio


Non pensare che questo silenzio
sia semplice assenza di voci,

c’è lo stupore del fiore che sboccia
abisso del passero notturno

che gratta furtivo lo specchio della memoria.
(Il silenzio è il seme di qualcosa di più antico.)

Nel silenzio l’esistenza attenua
una realtà di frutto.

Non pensare che questo silenzio
sia semplice assenza di voci.

06 aprile 2024

Teognide di Megara - Le ali dell’eternità

 

Ali ti ho dato, con cui sul mare infinito tu possa

volare, sollevandoti sopra tutta la terra

facilmente. Avrai parte in ogni festa o convito,

e il tuo nome sarà sulle bocche di tutti.

Te con i dolci flauti i giovani ardenti d’amore

in melodiosi canti di squisita armonia

celebreranno, e quando nei baratri bui della terra

tu scenderai, nell’Ade risonante di gemiti,

non perderai neppure da morto la fama e nel cuore

di tutti rimarrai, serbando eterno nome,

Cirno: tra la Grecia librandoti in volo e le isole,

valicherai il pescoso mare che non dà frutti,

e non sopra cavalli, ma scortato dai doni

splendenti delle Muse coronate di viole.

E tutti i posteri, quanti avranno amore del canto,

ti esalteranno, finché durino terra e cielo.

Ma non ottengo da te neppure un po’ di rispetto:

m’inganni coi discorsi, quasi fossi un ragazzo.



30 marzo 2024

John Donne - da Aria e Angeli

 

Due o tre volte ti amai senza conoscere

il tuo volto o il tuo nome.

In una voce, in una fiamma informe

cosí talora ci percuote un angelo

per essere adorato.

Persino quando giunsi dov’eri, uno splendente

un adorabile nulla io vidi.

Ma poiché la mia anima, che ha per figlio l’amore,

prende membra di carne o non può nulla,

l’amore non dev’esser piú sottile

della madre, ma anch’egli prender corpo:

e allora quel che eri e chi eri io chiedo

all’amore di chiedere; ed ora gli consento

di assumere il tuo corpo e far dimora

nel tuo labbro, nell’occhio e nella fronte…




22 marzo 2024

Henry Wadsworth Longfellow - Giorno di pioggia

 

La giornata è fredda, e scura, e cupa

Piove, e il vento non è mai stanco

La vite si aggrappa ancora al muro in rovina,

Ma ad ogni raffica le foglie morte cadono,

E i giorni sono scuri e cupi.

La mia vita è fredda e scura e cupa;

Piove, e il vento non è mai stanco;

I miei pensieri si aggrappano ancora al passato in rovina,

Ma le speranze della gioventù cadono fitte nell’esplosione,

E i giorni sono scuri e cupi.

Fermati, cuore triste! E smettila di lamentarti;

Dietro le nuvole il sole sta ancora splendendo

Il tuo destino è il destino comune di tutti

Nella vita di ognuno di noi deve cadere un po’ di pioggia.

Alcuni giorni devono essere scuri e cupi.


15 marzo 2024

Abū l-Qāsim al-Baghdādī al-Tamīmī - Grazie mio Signore

 

Grazie mio Signore.

Per ogni cosa.


E la tua vita non ebbe giorno,

già l’aurora era avvolta dalla notte


Da quanto splendono sembrano soli,

 ma in ogni sole è inscritto il suo tramonto


Dolce mi è in te l’amara notte

quanta amara mi è in te la dolce luce.



08 marzo 2024

Alberico Solimes - Voci in movimento

 

Sui binari della follia

ho visto il tramonto rotolare. La notte

catapultare destini

per ognuno di noi.

Un dito indice, alabastro,

disegnava treni in movimento

spinti da volti

incisi sui finestrini.

Lo scorrere del tempo

batteva sui binari

e la luna magenta

curvava le lancette

verso tempi indefiniti.

Tulipani selvatici

fiorivano lungo i binari

modellando quadri

di giardini sospesi.



01 marzo 2024

Veda - Inno della creazione

 

Allora anche il Nulla non era, né l'esistenza.
Non c'era aria allora, né i cieli al di là di essa.
Cosa copriva l’Uno? Dov’ era? In quale stato si trovava
allora l'acqua cosmica, in profondità insondabili?
Poi non c'era né morte né immortalità,
né vi era poi la fiaccola della notte e del giorno.
L'Uno respirava senza respiro, autosufficiente.
C'era solo quell’Uno allora, e non c'era altro.
Per prima cosa c'era solo il buio avvolto nelle tenebre.
Tutto questo era solo acqua non illuminata.
Quell’ Uno che si è verificato, racchiuso in nulla,
sorse infine, nato dalla potenza del calore.
In principio il desiderio discese su di esso,
quello era il seme primordiale, nato dalla mente.
I saggi che cercano nei loro cuori con saggezza
conoscono ciò che è immagine di ciò che non è.
Ed essi hanno tirato la loro corda attraverso il vuoto,
e sanno ciò che era sopra, e ciò che era sotto.
Primordiali poteri crearono forze potenti e fertili.
Sotto era la forza, e su di essa era l’impulso.
Ma, dopo tutto, chi lo sa, e chi può dire?
Da dove tutto è venuto, e com’ è avvenuta la creazione?
Gli dèi stessi sono creati dopo la creazione,
così chi conosce veramente dov’ è iniziata?
Donde tutta la creazione ha avuto la sua origine,
Lui, sia che Lui l’abbia creata o non l'abbia creata,
Lui, che sorveglia tutto dall’ alto dei cieli,
sa, o forse anche Lui non lo sa.



23 febbraio 2024

Mori Ponsowy - Lo spazio che respiri

 

Forse questo silenzio, questo spazio tra noi due

non è passeggero, bensì la verità che ci aspetta,

che abbiamo coltivato attraverso i secoli

senza saperlo.


Meglio averti troppo,

meglio ubriacarmi di te

che questa assenza.

O – forse – mi sbaglio?


Forse: meglio non averti, meglio morire

di fame per te che questa nausea.


Forse: meglio – e sempre – sola nel mio silenzio:

celebro lo spazio che si prolunga;

lo spazio che respiri;

lo spazio che ti mantiene vivo

e mi alimenta.




16 febbraio 2024

Florbela Espanca - Essere poeta

 



Essere poeta è essere più alto, è essere più grande

degli uomini. Mordere come si bacia!

È essere mendicante e dare come se fosse

re del regno, come e oltre il dolore!


È avere di mille desideri lo splendore

e non sapere nemmeno che si desidera!

È avere qua dentro un astro che fiammeggia,

è avere artigli e ali di condor!


È avere fame, è avere sete di Infinito!

Per elmo, mattine d’oro e di seta...

È condensare il mondo in un solo grido!


Ed è amarti così perdutamente...

È che tu sia anima e sangue e vita in me

e dirlo cantando a tutti!

09 febbraio 2024

Leticia Luna - Dell'eclissi

 

Se solo fossi qui stanotte

come quando scorgevi nei miei occhi

il vapore di una nave che rientra

nei pomeriggi vestiti di gigli

bevevi amore dalle mie pupille

e attraversavi mari tra i miei fianchi


Io arriverei con viali e giardini

una penombra d’oro tra le vene

e i fiumi senza ali che ci lasciò la morte


Le rondini chiederebbero dell’Autunno vivo

e dei fiori bianchi negli occhi

delle donne tristi




La luna si eclisserebbe lentamente

e la notte scenderebbe a berci il sorriso

con il suo violino di sabbia.