26 aprile 2024

Fernando Carrera - Oasi

 

La tua presenza

suggerisce qualcosa 

che a malapena comprendo

Con le mani

te lo dico: 

Vengo da un lungo viaggio di ombre

a piccole gocce ho sentito

la luce

ma, come animale del deserto

sono riuscito ad accumularla

negli occhi

Mia acqua che non mi lava

se ti guardo è

unguento che spezza,

onda di sete

che di te inonda

le mani.


20 aprile 2024

Susana Szwarc - Il Caldo

 

Dicono che il caldo

salga nella sua aria.

Dicono che nessuno

fondò il caldo

e rido, ma salgo (salgo)

per evitare il freddo,

l’ignoranza (tua?)

la vanità (di me stessa?), la paura.


Tra rami

che cercarono riparo sto

e bene, annuso.


Seduta sul cielo levigato

ti leggo a testa

in giù.

12 aprile 2024

José Eduardo Degrazia - Silenzio


Non pensare che questo silenzio
sia semplice assenza di voci,

c’è lo stupore del fiore che sboccia
abisso del passero notturno

che gratta furtivo lo specchio della memoria.
(Il silenzio è il seme di qualcosa di più antico.)

Nel silenzio l’esistenza attenua
una realtà di frutto.

Non pensare che questo silenzio
sia semplice assenza di voci.

06 aprile 2024

Teognide di Megara - Le ali dell’eternità

 

Ali ti ho dato, con cui sul mare infinito tu possa

volare, sollevandoti sopra tutta la terra

facilmente. Avrai parte in ogni festa o convito,

e il tuo nome sarà sulle bocche di tutti.

Te con i dolci flauti i giovani ardenti d’amore

in melodiosi canti di squisita armonia

celebreranno, e quando nei baratri bui della terra

tu scenderai, nell’Ade risonante di gemiti,

non perderai neppure da morto la fama e nel cuore

di tutti rimarrai, serbando eterno nome,

Cirno: tra la Grecia librandoti in volo e le isole,

valicherai il pescoso mare che non dà frutti,

e non sopra cavalli, ma scortato dai doni

splendenti delle Muse coronate di viole.

E tutti i posteri, quanti avranno amore del canto,

ti esalteranno, finché durino terra e cielo.

Ma non ottengo da te neppure un po’ di rispetto:

m’inganni coi discorsi, quasi fossi un ragazzo.



30 marzo 2024

John Donne - da Aria e Angeli

 

Due o tre volte ti amai senza conoscere

il tuo volto o il tuo nome.

In una voce, in una fiamma informe

cosí talora ci percuote un angelo

per essere adorato.

Persino quando giunsi dov’eri, uno splendente

un adorabile nulla io vidi.

Ma poiché la mia anima, che ha per figlio l’amore,

prende membra di carne o non può nulla,

l’amore non dev’esser piú sottile

della madre, ma anch’egli prender corpo:

e allora quel che eri e chi eri io chiedo

all’amore di chiedere; ed ora gli consento

di assumere il tuo corpo e far dimora

nel tuo labbro, nell’occhio e nella fronte…