30 dicembre 2022

Bertold Brecht - Canto di un'amata

 Lo so, mia amata: già mi cadono i capelli,

tanto dissoluta è la mia vita

e devo giacere sulle pietre.

Vedete come bevo il liquore più infimo,

e cammino nudo nel vento.


Ma vi fu un tempo, amata, in cui ero puro.


Avevo una donna che era più forte di me,

come l'erba è più forte del toro:

si rialza, infatti.


Lei vedeva che io ero cattivo, e mi amava.


Non chiedeva dove andasse la strada su cui camminava,

e che forse era in discesa.

Quando mi dava il suo corpo, diceva:

questo è tutto.

E diventava il mio corpo.


Ora non è più, è scomparsa

come la nube dopo la pioggia,

la mia mano l'ha lasciata

ed essa è caduta giù,

poiché quella era la sua strada.


Ma talvolta, la notte, quando mi vedete bere,

io vedo il suo viso, pallido nel vento,

forte e rivolto a me, e m'inchino verso il vento.




23 dicembre 2022

Arnaut Daniel - Dolci gorgheggi

 


Dolci gorgheggi e gridi,
lai e canti e trilli
odo degli uccelli, che nel loro latino pregano
ciascuno la sua compagna, proprio come noi facciamo
alle amiche di cui siamo innamorati;
perciò io, che mi rivolgo alla più gentile
devo comporre una canzone più di ogni altra elaborata
che non vi sia parola falsa né rima senza risposta.
Non mi smarrii
né presi vie traverse
la prima volta che entrai nelle mura del castello,
dove si trova la mia Signora, della quale ho sì gran fame
che tale non l'ebbe il nipote di San Guglielmo;
mille volte il giorno sbadiglio e mi stiro
per la bella che supera ogni altra,
come una gioia pura vale più d'ira e tristezza.
Ben fui gradito
e le mie parole bene accette,
perché non fui sciocco nella scelta,
anzi preferii prendere oro fino che rame,
il giorno ch'io e la mia Signora ci baciammo,
ed ella mi fece scudo del suo bel manto azzurro,
perché i falsi adulatori, lingua di vipere,
non vedessero, né uscissero fuori tante male parole.
Iddio benigno,
da cui furono assolte
le colpe commesse dal cieco Longino
voglia, se gli piace, che io e la mia Signora giaciamo insieme
nella camera dove ambedue ci demmo
il prezioso convegno, da cui m'attendo sì gran gioia,
che tra baci e sorrisi _il suo bel corpo scopra
e lo contempli al lume della lampada.
Un bel ramo fiorito
di fioretti in boccio
che gli uccelletti fanno tremolare col becco
non è più fresco di lei; perciò non vorrei avere Roma
senza di lei; né tutta Gerusalemme.
Tutto fedele a mani giunte a lei mi consacro.

16 dicembre 2022

Gérard De Nerval - Melodia

 


Quando il piacere ti brilla negli occhi

Pieni di dolcezza e speranza,

Quando l’incanto di esistere

Abbellisce il tuo viso grazioso, –

Allora spesso io sospiro

Pensando che l’amaro affanno,

Oggi assente da te, può giungerti domani,

E dalla bocca bella cancellare il sorriso;

Il Tempo, tu lo sai, travolge al suo passaggio

Illusioni svanite,

Occhi freddi, amici ingrati,

E speranze deluse!

Ma credi, amore! se le grazie in boccio

Che contemplo inebriato

Dileguassero sotto le mie carezze,

Ti resterebbe la mia tenerezza!

Se la tua leggiadria fosse appassita,

Se perdessi il dolce tuo sorriso,

L’armonia del tuo sembiante amato

E tutto quello che di te si ammira,

Non temere, il mio cuore non è incerto:

Potresti, alla sua sincerità, chiedere tutto.

Il mio amore, trionfando del Tempo e del Destino,

Starebbe a te allacciato, piú tenero e piú ardente!

Sí, se ora tutti gli incanti ti lasciassero,

Ne soffrirei per te; ma nel cuore fedele

Troverei forse una dolcezza nuova,

E se lungi da te fuggissero gli amanti,

Cacciando la gelosia feconda di tormenti,

Un ardore piú forte verrebbe ad animarmi.

«Dunque ella è per me solo, direi, se al mondo

Io soltanto rimango, che sappia ancora amarla!»

09 dicembre 2022

Francis Thompson - Congedo


 Andate, nostri canti, finito è il nostro gioco dolce e breve;

Andate, figli della rapida gioia e del tardo dolore;

E alcuni già sono cantati, e ciò fu ieri,

E alcuni non ancora, e potranno esserlo domani.

Andate; e se sia per vie petrose,

Presti l'antica gioia ciò che al nuovo tormento abbisogna;

E fu cosa dolce, e fu ieri,

E quel ch'è dolce è dolce, sebbene conquistato con dolore.

Andate, miei canti, e non volgete indietro dal vostro cammino lontano



E se vi si chieda perché sorridete e piangete,

Dite che v'attristate, perché i vostri cuori conoscono l'oggi,

Dite che sorridete, perché i vostri occhi conoscono il domani.

02 dicembre 2022

Edith Sodergran - Il mio futuro


Il capriccio di un attimo

mi ha rubato il futuro,

messo insieme a casaccio.

Voglio rifabbricarmelo piu' bello,

come l'ho sempre pensato.

Ricostruirlo su terreno solido

(le mie intenzioni).

Risollevarlo su colonne altissime

(i miei ideali).

Riaprirvi il passaggio segreto

dell'anima mia.

Rialzargli la torre scoscesa

della mia solitudine.