31 dicembre 2021

Johann Wolfgang Goethe - Anno nuovo

 A noi che siamo

tra il vecchio e il nuovo,

la sorte dona

queste ore liete;

e il passato impone

d’aver fiducia

a guardare avanti

e a guardare indietro.

24 dicembre 2021

Māris Čaklais - da Lo scintillio del ruscello


 Così vulnerabile e così sensibile 

Subito si deteriora 

Il fiore appena reciso.


Si svuota del suo essere 

E perde il suo spirito. 


Come perdo il mio 

Travolto dai rimpianti 

Che mi consumano inesorabili. 


Non avendo più cure 

Mi rifugio in sogni estatici.


L'aria fredda mi riempie di voluttà. 


Una via di fuga 

Dal malessere dei sentimenti vaghi,

Remore che rincorrono un'anima 

Che desidera danzare felice. 


Lacrime rosse si depositano infine

Sul fondo di un calice di amarezze.

17 dicembre 2021

Cecília Meireles - Mare assoluto

 La solidità della terra, monotona,

ci sembra debole illusione.

Vogliamo la grande illusione del mare,

moltiplicata nella sua sequela di pericoli.

Il mare è solo il mare, sprovvisto di legami,

si annulla e si ricompone,

per diventare dopo la pura ombra di se stesso

vinto da se medesimo. È il suo grande esercizio.

Non vuole trascinarmi come i miei avi di un tempo,

né condurmi pian piano,

come i miei padri, dai sereni occhi scuri.

Mi accetta solo convertita nella sua natura:

plastica, fluida, disponibile,

identica a lui, in costante soliloquio,

senza esigenze di principio e fine,

indipendente da terra e cielo.

10 dicembre 2021

Henry Wadsworth Longfellow - Giorno di pioggia

 La giornata è fredda, e scura, e cupa

Piove, e il vento non è mai stanco

La vite si aggrappa ancora al muro in rovina,

Ma ad ogni raffica le foglie morte cadono,

E i giorni sono scuri e cupi.

La mia vita è fredda e scura e cupa;

Piove, e il vento non è mai stanco;

I miei pensieri si aggrappano ancora al passato in rovina,

Ma le speranze della gioventù cadono fitte nell’esplosione,

E i giorni sono scuri e cupi.

Fermati, cuore triste! E smettila di lamentarti;

Dietro le nuvole il sole sta ancora splendendo

Il tuo destino è il destino comune di tutti

Nella vita di ognuno di noi deve cadere un po’ di pioggia.

Alcuni giorni devono essere scuri e cupi.

03 dicembre 2021

Elizabeth Barrett Browning - Come i bambini al sole

 Come i bambini al sole, a mezzogiorno,

siedo al tuo sguardo, e tremano le anime

tra le felici palpebre, per l’inespressa,

intima, prodiga gioia. Vedi, nel dubbio

errai. E non rimpiango la colpa, ma

l’occasione che ci privò, anche per un

istante, della reciproca, benefica

presenza. Ah, tienimi vicino, proteggimi

tu, o amorevole colomba. E alle mie paure,

se tornassero, opponi sereno il forte cuore:

nella tua divina sicurezza trovino il nido

i miei pensieri, che, senza te vacillano

come implumi smarritisi nei cieli.

26 novembre 2021

Mihai Eminescu - Alla stella

 Fino alla stella ch’è sorta

la strada è tanto lunga,

che mille anni la luce

ha impiegato a percorrerla.

Forse da secoli s’è spenta

nelle azzurre lontananze,

e solo ora il suo raggio

rifulse agli occhi nostri.

L’immagine della stella ch’è morta

lenta sul cielo ascende.

Viveva quando non si vedeva,

oggi la vediamo ed è morta.

Così quando l’amor nostro

muor nella notte fonda,

la luce della spenta passione

ci accompagna ancora.

19 novembre 2021

Langston Hughes - La nostra terra

 Dovremmo avere una terra di sole,

di sole sgargiante,

e una terra d’acqua fragrante

dove il tramonto è un morbido fazzoletto di seta

rosa e d’oro,

e non questa terra

dove la vita è fredda.

Dovremmo avere una terra d’alberi,

alti alberi folti,

piegati al peso di pappagalli ciarlieri

lucenti come il giorno,

e non questa terra dove gli’ uccelli son grigi.

Oh, dovremmo avere una terra di gioia,

d’amore e gioia e vino e canto,

e non questa terra dove la gioia è un errore.

12 novembre 2021

John Donne - Il sorgere del sole

 Vecchio stolto faccendiere, sole dissennato,

perché così,

attraverso vetri e tende vieni a visitarci?

Le stagioni degli amanti devono volgere

ai tuoi movimenti?

Sfacciato dannatissimo pedante, va a strapazzare

gli scolari in ritardo, i garzoni inveleniti,

va a dire ai cacciatori: il Re vuole cavalcare,

chiama le formiche dei campi alle fatiche del raccolto,

immutabile l’amore non conosce climi e stagioni,

non giorni, mesi, e ore, del tempo solo i brandelli.

Perché pensi che i tuoi raggi

siano tanto potenti e venerandi?

Con un battito di ciglia potrei eclissarli,

obnubilarli, se non che non vorrei

non vedere lei tanto a lungo.

Se i suoi occhi non hanno accecato i tuoi,

guarda, e domani quando è tardi dimmi

se le Indie delle spezie e delle miniere

sono dove le lasciasti, o sono qui da me.

Chiedi dei Re che hai visto ieri,

ti sarà detto, che giacciono tutti qui in un letto.

Lei è tutti gli stati, io sono tutti i principi,

nient’altro esiste.

A paragone i principi non recitano che la nostra parte,

ogni onore è mimica, ogni ricchezza è alchimia.

Tu sei felice, oh sole, molto meno di noi,

in cui il mondo si è così contratto;

la tua età richiede agi, il tuo compito

è di scaldare il mondo – scaldaci, ed è fatto.

Splendi su noi e sarai dovunque,

questo letto è il tuo centro, queste pareti la tua sfera.

05 novembre 2021

Paul Éluard - Ti guardo e il sole cresce

 Ti guardo e il sole cresce

Presto ricoprirà la nostra giornata

Sveglia il cuore e colori in mente

Per dissipare le pene della notte

Ti guardo tutto è spoglio

Fuori le barche hanno poca acqua

Bisogna dire tutto con poche parole

Il mare è freddo senza amore

È l’inizio del mondo

Le onde culleranno il cielo

E tu vieni cullata dalle tue lenzuola

Tiri il sonno verso di te

Svegliati affinché io segua le tue tracce

Ho un corpo per attenderti per seguirti

Dalle porte dell’alba alle porte dell’ombra

Un corpo per passare la mia vita ad amarti

Un corpo per sognare al di fuori del tuo sonno.

29 ottobre 2021

Pierluigi Cappello - Fotografia

 Siediti qui, vicino al tuo amico seduto

e sistemati i capelli, l’aria ha un suono rotondo, oggi,

e tutto è luminoso, dietro di voi il mezzogiorno cresce

sul farsi dell’erba nella luce: è primavera

ma potrebbe essere l’estate a stringervi nell’obiettivo.

Ora che lui ti è accanto, mettigli sulla spalla una mano

e fa’ in modo che sia nata per questo momento,

che sia leggera, presente come il sole sui sassi,

ecco, non c’è più niente davanti a voi, adesso,

né cosa vi salverà, né cosa vi perderà

tieni solo lontana l’ombra di quello che è stato

non farla entrare negli occhi

e sorridi, prova a sorridere.

22 ottobre 2021

Dora Gabe - Notte

 Oh notte, che tutto mi hai portato via

e ingoiata dentro di te senza lasciar traccia,

Dì la tua ultima parola,

ora che hai tolto la maschera dai miei occhi! 

Tante anime morirono in te 

tante pupille si chiusero in te, 

solitarie, gettate nell'oscurità 

succhiarono le tue tenebre e son ormai aride! 

Eppur assetate guardano le tue calde infinità 

i tuoi occhi - carni molli- 

In loro si immerse il mondo e si spense. 

Soltanto un uccellino sul tuo seno, 

leva il suo piccolo capo, canta, canta 

e tu resti in silenzio, ascoltando la sua melodia

15 ottobre 2021

Ada Negri - Sole d’ottobre

 È così pura questa

gioia fatta di luce e d’aria:

questa serenità ch’è d’ogni cosa intorno

a te, d’ogni pensiero entro di te:

quest’armonia dell’anima col punto

del tempo e con l’amore che il tempo guida.

Non più grano, né frutti ha ormai la terra

da offrire. Sta limpido l’Autunno

sul riposo dell’anno… Il fisso

azzurro, immemore

di tuoni e lampi, stende il suo gran velo

di pace sulle rosseggianti chiome

delle foreste. Quand’è falciata

la spiga, spoglia la pannocchia,

rosso il vin nei tini, e le dorate noci

chiaman l’abbacchio, e fuor del

riccio scoppia

la castagna, che importa la minaccia

dell’Inverno, alla terra?..

Trasparente luce

d’ottobre, al cui tepor nulla matura

perché già tutto maturò: chiarezza

che della terra fa cosa di cielo.

08 ottobre 2021

Hilde Domin - Con il permesso delle nuvole

 Ho nostalgia di una terra

in cui non sono mai stata,

dove tutti gli alberi e i fiori

mi conoscono,

dove non vado mai,

dove però le nuvole

si ricordano bene

di me,

straniera,

che non ha casa in cui piangere.

Vado

verso un’isola senza porto,

butto in mare le chiavi

già alla partenza.

Non arrivo da nessuna parte.

La mia tela è come una ragnatela al vento,

ma non si strappa.

E oltre l’orizzonte,

dove i grandi uccelli

asciugano le ali al sole

alla fine del volo,

c’è una terra

dove mi si deve accettare

senza passaporto,

con il permesso delle nuvole.

01 ottobre 2021

Emily Dickinson - L'estate è finita

 Sono più miti le mattine

e più scure diventano le noci

e le bacche hanno un viso più rotondo.

La rosa non è più nella città.

L'acero indossa una sciarpa più gaia.

La campagna una gonna scarlatta,

Ed anch'io, per non essere antiquata,

mi metterò un gioiello.

24 settembre 2021

Paul Celan - Canto

Canto urgente dei pensieri

mosso da un sentimento

che molti

non hanno. 

Dei nomi

destati grazie al canto,

spinosi,

cosí, inconfondibile,

dall’aspra macchia

sporge con essi, verso

te,

spinoso,

Un piccolo morire

che aleggia.

17 settembre 2021

Giuseppe Ungaretti - Italia

 Sono un poeta 

un grido unanime 

sono un grumo di sogni 

Sono un frutto 

d’innumerevoli contrasti d’innesti 

maturato in una serra 

Ma il tuo popolo è portato 

dalla stessa terra 

che mi porta 

Italia. 

E in questa uniforme 

di tuo soldato 

mi riposo 

come fosse la culla 

di mio padre.

10 settembre 2021

Ausías March - Canto 98

 Grande mi è il dolore, 

In confronto al piacere.

Ma di fronte al vero

È poco il mio danno. 

Come chi abbia una gran fede 

Ma lasci con pena questa vita misera, 

Perché ancora non prova i piaceri celesti

Ma ricorda quelli che dovrà lasciare. 

Succede a me che dall'amore mi stacco

Ma con dispiacere incontenibile. 


03 settembre 2021

Raffaella Fazio - Portami

 Hai guance soffici.

Capelli
fini – io ricci.
Io sono legna e tu sei freccia.
Tu l’ago e io la stoffa.
Tu sei il colore che si proietta.
Io sono il suono che cerca un anfratto.
Ma la forma buffa
dei polpastrelli
è in noi la stessa.
Ricorda amore:
quando è domani
ricrea la vita.
E portami un poco.
Un poco portami
sulle tue dita.

27 agosto 2021

Elsa Cross - Sussurri

L’acqua beve sé stessa

nella terra umida.
Le oche mangiano dalla mia mano.
Oche selvatiche
si alzavano dalle barche nell’aria
in un tempo perduto

Voci si accumulano.
Catturo di striscio
quelle che non posso ricordare,
parole sul punto di formarsi –
ma si spengono i sussurri,
come sulla riva
l’ondeggiare del vento sull’acqua
o la scia del cigno che passava.

20 agosto 2021

Uroš Zapan - Bevo la tua immagine

Bevo la tua immagine, una pagina nuova della vita,

una pagina nuova della morte, il volto appare e scompare.

prima della poesia esci dal crepuscolo e ti iscrivi
nella nascita del giorno, l’aria ha irrorato il vano.
si dissipa e ricompone. separo e distinguo.
mi rammento della tua forma, il corpo cresce
come la luna, come la manna, il corpo spazia al suo zenit.
mi si avvicina pian piano, non può eludermi. le parole
lo aiutano a raggiungermi. mentre discorriamo ci palpiamo,
le parole sono come una calamita, come un precetto del cielo,
non possiamo non incontrarci.

l’aria inonda lo spazio. la nuova forma della mia vita
cade nell’aria, è come la pioggia, come una lunga
pioggia promessa che trasforma lo spazio e il tempo.
bevo la tua immagine, dovrò alzarmi
per seguire la tua forma, il tuo corpo allo zenit.

l’allegria è un fiume che mi trascina. il corpo sarà un fiume
che non mi annegherà. bevo la tua immagine quando
mi volgo verso il cielo. la città mi è familiare.
il cielo è leggero. trapunto dal cerchio magico dell’inizio.
con un libro che cresce nel silenzio.

13 agosto 2021

Eleonora Finkelstein - Vite parallele

 Lui aveva vissuto in una chiesa ma ora non più.

Lei lavorava in un bar e null’altro da fare.
Arrivarono all’hotel e affittarono la stessa stanza
per passare i mesi freddi.
Ma accadde in inverni diversi
(quale il peggiore?)

Lui cercava una donna
(ora che sua madre era morta
sposarsi non gli sembrava poi così male)

Lei giurava di conoscere gli uomini:
tutti diversi, nessuno affidabile.
Meglio toglierseli dalla testa.

Lui ormai non era sicuro
che Dio si occupasse delle sue cose
come quando era bambino. Pensava:
la provvidenza è un tema instabile.

Lei viveva disposta a credere
in qualsiasi cosa tranne che a Dio.
Adorava le piramidi, i quarzi e leggeva i Tarocchi.
Il dato è tratto, gli piaceva ripetere.

Quando arrivò ognuna delle estati,
(quale la peggiore?)
i due seguirono la loro strada
con la promessa d’incontrarsi in autunno,
però mai più tornammo a vederli.

Se mai fossero apparsi allo stesso tempo
(con quella speranza incredibile che sorregge gli sconfitti)
se avessero trascorso assieme l’inverno
di un stesso anno, in quella stessa stanza,
si sarebbero resi conto che si stavano
sbagliando su ogni cosa.
Su tutto, eccetto in questo:
che né Dio né la fortuna
intervengono sulle questioni semplici.
Le cose passano soltanto:
a volte sì, a volte no.

06 agosto 2021

Durs Grünbein - Interno con gufo

 Nella stanza splende la luna. 

Nulla è reale.

Ogni istante insondabile, 

Il mondo un'eco colossale 

Nel labirinto dei sensi. 

In mano un berretto, 

Il mio talismano. 

Diciassette grammi di argento, 

Puro simbolo. 

Gufo, illuminami, apri gli occhi. 

Animale che rappresenta l'Attica, 

Soccorrimi! 

30 luglio 2021

Mariano Peyrou - Ombra anticipata

Dove si sente parlare alle foglie che resistono

il viola del tempo inizia la vita. 


Qualsiasi emozione perdura nella memoria

come un uccello che attraversa il cielo sollevando presagi. 


Tutta la dolcezza segreta del tuo passato

attende un segno per distendersi. 


E nel peggior momento si scopre che i

sussurri e le mani stanno dicendo basta

e che le decisioni volevano ritirarsi

verso un ponente del senso dove ancora

si ascolta parlare alle foglie che resistono a questi gesti

medievali, queste nozze arcaiche,

il lavoro d’investigazione

nelle viscere degli uccelli. 


Arrivi e ci sono tutti e tutti

sono segni e una seduzione involontaria

o qualcosa che non so. Vieni con me.

Nessuno si ricorda delle nostre cattedrali?

di quei tronchi che sradicammo

in un paradiso punteggiato di noi?

della purezza e la pietà

dei segreti? C’è una solitudine

strana nell’essere antico, nel credere che ogni

gesto esprima più cose, che

sono i pianeti e gli spiriti della frutta

quelli che hanno seminato il tuo ventre,

ma occorre controllare; adesso

sì che dobbiamo stare da soli.

23 luglio 2021

Daniel Samoilovich - Noi andiamo

Se noi andiamo

per una strada d’alberi sconosciuti,

se il vento ci ricopre di petali rosati

– o fiches da roulette – ed uno scarabeo

strilla più dell’aereo, sulla pista,

se a mezzanotte mi sveglia la visione

di due che riportano aragoste dall’abisso

nelle loro reti a maglie molto strette,

se una beccaccia di mare o un fringuello si prestano

a illustrare l’evoluzione delle specie,

vuol dire allora che stanno tornando

le isole nere, che indicherai di nuovo

tra le crepe della lava l’erba

gialla spuntare,

davvero sta per nascere

una volta ancora la vita, e ritirarsi

il mare abbacinante, la mattina

dei sereni mostri dell'origine?

16 luglio 2021

Elena Bartone - da Piccoli frammenti di vita

Ho sognato tante volte, ma la realtà mi era ostile.

Ho insistito fino a forzare il destino,
ma il muro della vita mi cingeva col suo abbraccio muto.
Si sogna, e poi si sogna ancora, è il gioco del vivere.
Ormai non sogno più,
ho appeso la cetra sui campanili del passato
e vado incontro alla natura fredda dell’esistere.
Val la pena sognare per poi rimanere attoniti
davanti alle disarmonie del reale?
Si sogna, si dispera, si cerca…
Fino alla fine di questa erranza.
È un piccolo sorso di pace che alfine trionfa!

09 luglio 2021

Pierre Hornain - Piccole foglie

 Come una foglia d’autunno 

sopra una zattera di ramoscelli,
scivolare a tutta velocità
nel letto del ruscello;
sul torrente impetuoso,
piroettare tra i ciottoli
e vorticare, trattenuta dalle radici
di un arboscello assetato;
di notte,
scorrere col fiume rapido
che fugge tra i campi di grano
all’ora in cui le spighe si sdraiano
e sognano il mulinello
dell’acqua.
Andando col canale calmo,
attraversare la città, chiuse dopo chiuse;
dormire sotto i ponti e le passerelle
evitando la lingua nera degli scoli.
Ecco le libellule a fior d’acqua
e i giunchi a fiori bianchi;
ecco le anatre che si posano
sollevando schizzi come scintille
nel delta dove il sole si abbevera.
Come una foglia d’autunno
dopo un lungo viaggio,
gettarsi nel mare, rotolare
sotto le onde come una caramella
che fonde nelle guance della marea
e passare attraverso la pancia
dei piccoli pesci
che degli alberi non sanno niente.

02 luglio 2021

Rolf Jacobsen - A voce bassa

 Le parole,

minuscole parole
a bassa voce
quasi senza fiato
come steli troncati
parole senza luce
quasi senza forma
come parole sugli alberi,
piccole mezze parole,
come per un sonno
in tutti noi.

25 giugno 2021

Eugénio Tavares - Il proprio posto

 Ricordo quando le sussurrai:

L'amore resterà solo un ricordo.
Avrei voluto che tu fossi innamorata di me,
Ma non lo sei mai stata.

Ho sentito che l'amore è tristezza
Mi chiedo se senti che l'amore esiste

So quale è il mio posto
Ma continuo a cercare quell'amore.
Potrei legarmi ad un altra?
Potrei provare un altro sentimento?

È così tardi adesso.
Amarci di nuovo è possibile?
Il tuo corpo già riposa
Con un altro uomo.

L'amore è una pioggia estiva.
Quando torna non è mai uguale.

18 giugno 2021

Blaga Dimitrova - Il cammino fino a te

 Fu lungo il mio cammino fino a te,

la vita intera quasi ti cercai
per serpeggianti avidi incontri
con altri, e tu non venivi.

E fino a dove s'apriva il tuo sguardo,
ombre attraversai e rumori sordi,
ma trapelava da me soltanto
purezza di suoni - per amor tuo.

Ogni tua carezza io piansi,
Prima che fosse nata la difesi,
e il nostro futuro incontro custodivo
con pazienza nel mio petto.

Fu lungo il mio cammino fino a te,
immensamente lungo, e quando tu davvero
finalmente davanti a me sei apparso,
ho riconosciuto te, ma me stessa a stento.

Immensi spazi avevo in me raccolto,
sconfinati aromi, timbri e desideri,
e abbracciavo ormai uno spazio così vasto
che accanto a me dovevi fermarti.

Fu lungo il mio cammino fino a te,
e ci ha unito per un incontro breve.
Sapendolo... di nuovo sceglierei
questo lungo cammino fino a te.

04 giugno 2021

Gabriele Borgna - da L'età di amare

 Se sapremo arrenderci

all’esercito del rifiuto
i lineamenti del mattino
apriranno altre crepe
alte sul mare.

Abiteremo gli orti e logge
sorteggiate
per sbiancare tra schiaffi di vento
e raccontarci del tempo
dissipando le ore
che sottrarremo al lutto, più felici.

28 maggio 2021

Anonimo indiano - Tieni stretto

 Tieni stretto ciò che è buono,

anche se è un pugno di terra.
Tieni stretto ciò in cui credi,
anche se è un albero solitario.
Tieni stretto ciò che devi fare,
anche se è molto lontano da qui.
Tieni stretta la vita,
anche se è più facile lasciarsi andare.
Tieni stretta la mia mano,
anche quando mi sono allontanato da te.

21 maggio 2021

Marij Čuk - Cadute

 Dove cadono le mie stelle?

Le guardo
e non le vedo,
come se l’oscurità
velasse la notte nel cielo.
La loro orbita
è pulviscolo rarefatto,
cenere di una rossa primavera,
il grido di un gallo
nella scure sul ceppo.

Dove cadono le mie stelle?
Su una mano invisibile
o nel silenzio,
in profondità,
in fondo
alla Via lattea,
in una ferita
simile
a una torva divinità?

Dove cadono le mie stelle?

20 maggio 2021

Omaggio a Franco Battiato (1945-2021)

 


Torneremo ancora

Un suono discende da molto lontano,
Assenza di tempo e di spazio, 
Nulla si crea, tutto si trasforma.

La luce sta nell'essere luminosi,
Irraggia il cosmo intero.
Cittadini del mondo
Cercano una terra senza confine.

La vita non finisce,
È come il sogno.
La nascita è come il risveglio.

Finché non saremo liberi
Torneremo ancora,
Ancora e ancora

Lo sai
Che il sogno è realtà.
E un mondo inviolato
Ci aspetta da sempre.
I migranti di Ganden,
In corpi di luce
Su pianeti invisibili

Molte sono le vie...
Ma una sola
Quella che conduce alla verità.
Finché non saremo liberi
Torneremo ancora,
Ancora e ancora.

14 maggio 2021

Jean-Louis Clarac - da Poesie

Camminiamo nelle foreste del mondo

Nel suo cuore o nel suo margine
Camminiamo sui bordi del mondo
Nella sua riva sabbiosa o sulle sue vie rocciose
Camminiamo sulle creste del mondo
Tra sentieri di terra e vie stellate

Abbiamo gli occhi annebbiati di tesori ordinari
Abbiamo il corpo crivellato di ricchezze banali
Abbiamo la testa ebbra di paesaggi visibili e irreali

Noi

Chi siamo
Sappiamo tra la bestia e l’ominide
Il nome degli esseri che siamo

Messaggeri forse
D’un mondo senza età
Fragilmente e

Definitivamente bello.este del mondo

Nel suo cuore o nel suo margine
Camminiamo sui bordi del mondo
Nella sua riva sabbiosa o sulle sue vie rocciose
Camminiamo sulle creste del mondo
Tra sentieri di terra e vie stellate

Abbiamo gli occhi annebbiati di tesori ordinari
Abbiamo il corpo crivellato di ricchezze banali
Abbiamo la testa ebbra di paesaggi visibili e irreali

Noi

Chi siamo
Sappiamo tra la bestia e l’ominide
Il nome degli esseri che siamo

Messaggeri forse
D’un mondo senza età
Fragilmente e
Definitivamente bello.

07 maggio 2021

Santiago Espinosa - Città

 La luce della mia città ha un setaccio

di ombre,
come lavata nei naufragi
che la sollevarono sulla collina.

I noci convertiti in croci
e le vele maestre in ministeri,
uno splendore d’oro
nelle vetrine del tempo.

La pioggia torna a unire
rovine sull’acqua
di sussurri e ceneri
spostando sabbia.
Scende l’umidità come se entrasse
nei cinema un gelido puledro.
E si ascoltano voci nelle strade decrepite
e voci che rispondono
dalle piazze vuote.
Nei caffè s’intravede la nebbia.

Ha qualcosa della balena
quando bramisce contro le colline.
Di un galeone fantasma
che raggiungerà le vette
quando si alzerà la marea.

Sotto la città, scagliata con tutte
le sue luci in un incrocio di ossa
e di stelle. Aveva ragione quello che diceva,
“non perdere tempo a scoprire
la tua città, prima di tutto devi inventarla.”

30 aprile 2021

Joseba Sarrionandia - Chi ha lì le sue radici

 Difficilmente lascia la patria

chi ha lì le sue radici.
Difficilmente l’albero lascia la sua terra
se non è abbattuto e trasformato in assi.
La pupilla non abbandona l’occhio
se non per il becco dei corvi o il morso degli scorpioni.
Difficilmente il sale lascia il mare
o la sabbia il deserto.
Il giglio non abbandona la primavera
né la neve il biancore.
Difficilmente lascia la patria
chi ha lì le sue radici. 

23 aprile 2021

Giovanni Quessep - Sonnambulo

 Dirò sempre: dove sono?

che strana terra è questa
di cui non ricordo il nome degli uccelli
per fare delle loro ali una palma?

Mi ritrovai qui all’improvviso
come un sonnambulo, come un cieco
colpendo col bastone le sedie, la porta,
orribili insetti alla finestra.

Da tempo mi trovo tra persone che amo,
in una bianca città
che ha le strade inclinate verso il cielo
e una fortezza senza buffoni né regine.

È possibile che qui le mie ossa siano
ignorate, è possibile che muoia
sognando un paese di datteri
e una barca turchese di naviganti fenici.

16 aprile 2021

Dennis Ávila - Invenzioni

 Da piccolo

misi le mani

nell’immaginazione.

Dicevo a mio padre
che avrei inventato l’auto ad acqua.

Lui lo raccontava alla gente
accarezzandomi la testa.

Quell’auto
si trasformava
in una nave spaziale.

09 aprile 2021

Maksim Amelin - da Poesie

 Da dove viene il tutto? Mai

la luce fu per me così accecante.
Brilla brilla, splendi stellina mia,
mia candela mossa dal vento!

Non ancora bestia, non più uomo
coperto da scorza impenetrabile
che distinguo da dietro le palpebre chiuse,
e di cui ho conferma quando le apro.

Non v’è altra salvezza
dalle tenzoni interne ed esterne:
non rallegra il vino dell’Oblio,
non sazia il pane di Non-speranza.

Ti è più caro il tuo, sia pur modesto ma
confortevole – anelli di un’unica catena:
i vivi aspettano con indifferenza la morte,
ma i morti non credono nella resurrezione.

02 aprile 2021

Carol Ann Duffy - Tanto lontano

 Ti voglio e non sei qui. Mi soffermo

in questo giardino, a respirare il colore che è il pensiero
prima di diventare linguaggio nell’aria ferma. Pure il tuo nome
è un pallido spettro e, per quanto lo esali senza
posa, non mi rimarrà accanto. Stanotte
ti invento, ti immagino, i tuoi movimenti piú nitidi
delle parole che ti faccio dire e che hai già detto.

Ovunque tu sia ora, nella mia testa mi fissi
con uno sguardo, standotene qui mentre la luce fresca della sera
si dissolve nella terra. Sbaglio la tua bocca
ma sorride lo stesso. Ti stringo a me piú vicino, cosí lontano,
a inventare l’amore finché il canto di uccelli notturni
interrompe e muta quel che doveva succedere, di sicuro,
in ricordo. Le stelle ci stanno filmando senza scopo.

26 marzo 2021

Francisco Sanchez Rojas - Alcuni indizi

 Vorresti essere una mela,

un albero,
un ramo,
una foglia per percorrere il mondo
sulla schiena di una beccaccia.

Per intravedere queste stradine
e questi vicoli dove
dormono, molto spesso,
mendicanti senza luce.

Per vedere così questi negozi
di ciliegie o di fiammiferi,
o di bigiotterie nottambule,
o mercati di coleotteri,
che ospitano ancora
bettole certamente incancellabili.

Vorresti essere quella sorgente
che rischiara il mondo
della quercia
di luci infinite.

Il fiume che si nutre
soltanto di nubi
e di pioggia e di rondini.

Il galoppo melodioso dei nostri sogni
che disegna in lontananza i regni
e le città di fumo.

Vorresti essere un’ala
di pellicano, una stella che
illumina il mare con tutte le sue stelle,

per sempre invisibili, e il vento dimenticato
dalle bussole, ma anche
dagli arcipelaghi di sillabe.

19 marzo 2021

Archiloco di Taro - Esortazione

 Cuore, cuore sconvolto da tormenti 

che non hanno rimedio,
risollevati, resisti ai tuoi nemici,
protendendo contro di loro il petto,
e resta saldo nel corpo a corpo.

Non mostrarti troppo arrogante se vinci,
e non abbatterti, se vinto,
fra i lamenti e ai mali affliggiti senza strafare, impara a riconoscere quale alterna vicenda regge gli uomini.

12 marzo 2021

Amelia Rosselli - Collasso

 Sono i fiocchi di neve decaduti a fare

da augurio ad una vita senza luce e
il loro danzare è tutta una farsa, perché
noi non abbiamo accese le luci.

Sotto le fontane massacranti il male
dilaga, forte di una sua forte ambizione
spinge come il vento i bocconi di neve.

La saggezza è una bara… barare al
gioco ha più scampo che non questo burrascoso
perdersi e ritrovarsi per le vie della
ragione…

Il cielo nevoso è immobile come se avvertisse
di una grandiosa immobile servitù. La
neve ha quasi finito di sperare.

05 marzo 2021

William Shakespeare - Sonetto 116

 Non sia mai ch'io ponga impedimenti

all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento,
o tende a svanire quando l'altro s'allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.
Se questo è errore e mi sarà provato,
Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. 

26 febbraio 2021

Diego Valeri - La colomba

Come la colomba che si lìscia l’ala,

tu inchini il capo su la tenera curva
della spalla bianca; e l’ombra notturna
trema di dolcezza, tutta si rischiara.

Ala di colomba non è così dolce
come la tua spalla: par che ne scenda
un’acqua di luna e uguale si stenda
su le pure braccia raccolte in croce.

19 febbraio 2021

Guy Goffette - L'attesa

Se vieni per restare, lei dice, non parlare.

Bastano pioggia e vento sopra le tegole,
basta il silenzio accumulato sopra i mobili
come polvere dopo secoli senza te.

Ancora non parlare. Ascolta ciò ch’è stato
lama nella mia carne: ogni passo, un ridere lontano,
l’abbaiare di un cane, lo sportello che sbatte
e questo treno che non finisce mai di passare
sulle mie ossa.

Rimani senza parole: non c’è nulla da dire.
Lascia che la pioggia ridiventi pioggia
e il vento questa marea sotto le tegole,
lascia il cane gridare il suo nome nella notte,
lo sportello sbattere,
andarsene lo sconosciuto in quel luogo vuoto dove io morirò.
Rimani se vieni per rimanere.

13 febbraio 2021

Charles Simic - Poesia d'amore

 Spolverino di piume.

Gabbia d’uccelli fatta di bisbigli.
Coda di un gatto nero.

Sono un bambino che corre
con le forbici aperte.
E con gli occhi bendati.

Tu sei un cuore che batte
nella selva oscura.
Sei l’urlo sulla ruota panoramica.

Proprio così, misteriosa,
che batti il piede con le mani ai fianchi.

Notte sulla fiera.
Orchestra di legni.
Due borsaioli ciechi nella folla.

05 febbraio 2021

Nazim Hikmet - L'addio

 L’uomo dice alla donna

      t’amo
e come:
    come se stringessi tra le palme
    il mio cuore, simile a scheggia di vetro
    che m’insanguina i diti
        quando lo spezzo
            follemente.

L’uomo dice alla donna
         t’amo
e come:
    con la profondità dei chilometri
    con l’immensità dei chilometri
cento per cento
    mille per cento
         cento volte l’infinitamente cento.

La donna dice all’uomo
ho guardato
      con le mie labbra
         con la mia testa col mio cuore
con amore con terrore, curvandomi
sulle tue labbra
    sul tuo cuore
         sulla tua testa.
E quello che dico adesso
l’ho imparato da te
come un mormorio nelle tenebre
e oggi so
   che la terra
       come una madre
           dal viso di sole
allatta la sua creatura più bella.
         Ma che fare?
I miei capelli sono impigliati ai diti di ciò che muore
non posso strapparne la testa
devi partire
     guardando gli occhi del nuovo nato
          devi abbandonarmi.
La donna ha taciuto
si sono baciati
un libro è caduto sul pavimento
una finestra si è chiusa.

     È così che si sono lasciati.

30 gennaio 2021

Salvatore Quasimodo - Vicolo

Mi richiama talvolta la tua voce,
e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro:
una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch’erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.

Altro tempo: un telaio batteva nel cortile,
e s’udiva la notte un pianto
di cuccioli e di bambini.

Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch’è paura
di restare sole nel buio.

22 gennaio 2021

Ted Hughes - Il destino si diverte

Poiché il messaggio si imbattè in un folletto,
poiché i precedenti fecero lo sgambetto alle attese,
poiché la tua Londra era ancora un caleidoscopio
di nomi e luoghi rimescolabili a ogni scossa,
aspettasti e ti sbagliavi. La corriera del Nord
arrivò, si svuotò, e io non c’ero.
Avesti un bell’insistere
e implorare l’autista, con probabili lacrime,
di farmi saltar fuori o ricordarsi d’avermi visto
mancare di un soffio la partenza. Non c’ero.
Le otto di sera: ero disperso
in qualche punto dell’Inghilterra. Tenesti a freno
la tua fiduciosa ispirazione
e non ti buttasti nel traffico che vorticava
intorno alla Victoria Station, con la certezza assoluta
di incrociarmi dove dovevo essere, per strada.
Io non ero per strada né lì né altrove. Ero seduto
placido al mio posto sul treno
che andava dondolando verso King’s Cross. Qualcuno,
più calmo di te, ebbe un suggerimento. E fu così che
quando scesi dal treno, pensando di trovarti
in qualche punto all’inizio del binario,
vidi quel maroso e quell’agitazione, una figura
che fendeva di petto la corrente dei passeggeri liberati,
poi il tuo viso liquefatto, gli occhi liquefatti
e le tue esclamazioni, le braccia agitate,
le lacrime sparse
come se fossi ritornato dai morti
contro ogni possibilità, contro
ogni negazione salvo la tua preghiera
ai tuoi dèi. Lì capii cosa significa
essere un miracolo. E dietro di te
il tuo allegro tassista, che rideva, come un piccolo dio,
nel vedere un’americana fare tanto l’americana,
nel vedere la tua folle corsa di bighe –
i tuoi singhiozzi, gli incitamenti, le suppliche
di far accadere ciò che avevi bisogno che accadesse 
così completamente vittoriosa, grazie a lui.
Be’, fu una combinazione straordinaria
che il mio treno non arrivasse prima, molto prima,
che entrasse in stazione, in ritardo, nel momento esatto
in cui tu irrompevi sul marciapiede. Fu
naturale e miracoloso, e fu un presagio
che confermava tutto quanto
volevi confermato. E la tua immensa disperazione,
la corsa nel panico per Londra
e ora il tuo trionfo mi piovvero addosso
come un amore ingrandito quarantanove volte,
come il primo fragoroso rovescio che sommerge
la siccità di agosto,
quando l’intera terra spaccata sembra sussultare
e ogni foglia trema
e ogni cosa leva le braccia piangendo.

17 gennaio 2021

Carmen Yañez - Donna

 Quanto hai dato, donna:

secoli di luce
che non hanno riflesso le coscienze
ingoiate da abissi di silenzio.

E quanto altro:
radici per tener salda la terra
velluto dell’amore
una spiga per raggiungere il cielo
fertili semenze del coraggio
per un mondo abitato dalla guerra.

E quanto altro.

Dai tuoi occhi
albe e nebbie,
revisione del giudizio
in attesa dei fiori.
Minuta di piccole cose
recuperate dall’infanzia
nella scrittura dei sogni.

E quanto altro.

Foglie che coprono il pudore dell’universo
laghi generosi di acque vergini
spessore del segreto
delle profonde radici del tuo tempo.

Quanto autunno
a inondare la terra
e un colore crepuscolare
nella corteccia.

09 gennaio 2021

Pierpaolo Annunziata - Separarsi, unirsi

 Prima di separarsi, un caldo sorriso,

l’abbraccio in tralice dello sguardo
dritto sui passi che si discostano.
Da lontano, soltanto la forma
afona di una parola letta sulla
bocca, nel gesto della mano.

Prima di partire, in mezzo
c’è stata la notte: morbida
stola di luna ad unire
un punto d’appoggio e la fame
dei baci. Perché prima che ci
si affondi dentro e ci si morda
il collo, per il sapore e il segno,
ci si lascia sorprendere da un diverso
parlarsi delle labbra: l’alfabeto chiuso
delle chiostre dei denti, respiro e saliva.

Prima di unirsi, prima di separarsi
il desiderio accetta anche il silenzio,
il corpo conserva una memoria che non giace
muta.

02 gennaio 2021

Emilio Prados - Alba

Quanto vicini! Dal tuo occhio al mio

non il canto di un’anima!

Annodati sopra il vento

come uccelli ad uno stesso

filo, sospesi ambedue

al cielo. Quanto vicini

i nostri profili in mezzo

al giorno! Che alti! Puri

volano, in alto, slegati,

liberi dal mondo i volti

persi nella luce − aperti

come fiori senza stelo −,

viventi, ma senza corpo

che li possa incatenare

alla terra, là nel fondo!

Uniti, in mezzo alle nubi

ora volano alti, quieti

fermi al modo delle stelle

dell’alba, ma piú sereni

che stelle, come due piume,

simili a pesci del vento

fermati sopra di esso

con il filo del silenzio

che li mantiene sospesi

entro gli occhi, sopra il sonno.