26 febbraio 2021

Diego Valeri - La colomba

Come la colomba che si lìscia l’ala,

tu inchini il capo su la tenera curva
della spalla bianca; e l’ombra notturna
trema di dolcezza, tutta si rischiara.

Ala di colomba non è così dolce
come la tua spalla: par che ne scenda
un’acqua di luna e uguale si stenda
su le pure braccia raccolte in croce.

19 febbraio 2021

Guy Goffette - L'attesa

Se vieni per restare, lei dice, non parlare.

Bastano pioggia e vento sopra le tegole,
basta il silenzio accumulato sopra i mobili
come polvere dopo secoli senza te.

Ancora non parlare. Ascolta ciò ch’è stato
lama nella mia carne: ogni passo, un ridere lontano,
l’abbaiare di un cane, lo sportello che sbatte
e questo treno che non finisce mai di passare
sulle mie ossa.

Rimani senza parole: non c’è nulla da dire.
Lascia che la pioggia ridiventi pioggia
e il vento questa marea sotto le tegole,
lascia il cane gridare il suo nome nella notte,
lo sportello sbattere,
andarsene lo sconosciuto in quel luogo vuoto dove io morirò.
Rimani se vieni per rimanere.

13 febbraio 2021

Charles Simic - Poesia d'amore

 Spolverino di piume.

Gabbia d’uccelli fatta di bisbigli.
Coda di un gatto nero.

Sono un bambino che corre
con le forbici aperte.
E con gli occhi bendati.

Tu sei un cuore che batte
nella selva oscura.
Sei l’urlo sulla ruota panoramica.

Proprio così, misteriosa,
che batti il piede con le mani ai fianchi.

Notte sulla fiera.
Orchestra di legni.
Due borsaioli ciechi nella folla.

05 febbraio 2021

Nazim Hikmet - L'addio

 L’uomo dice alla donna

      t’amo
e come:
    come se stringessi tra le palme
    il mio cuore, simile a scheggia di vetro
    che m’insanguina i diti
        quando lo spezzo
            follemente.

L’uomo dice alla donna
         t’amo
e come:
    con la profondità dei chilometri
    con l’immensità dei chilometri
cento per cento
    mille per cento
         cento volte l’infinitamente cento.

La donna dice all’uomo
ho guardato
      con le mie labbra
         con la mia testa col mio cuore
con amore con terrore, curvandomi
sulle tue labbra
    sul tuo cuore
         sulla tua testa.
E quello che dico adesso
l’ho imparato da te
come un mormorio nelle tenebre
e oggi so
   che la terra
       come una madre
           dal viso di sole
allatta la sua creatura più bella.
         Ma che fare?
I miei capelli sono impigliati ai diti di ciò che muore
non posso strapparne la testa
devi partire
     guardando gli occhi del nuovo nato
          devi abbandonarmi.
La donna ha taciuto
si sono baciati
un libro è caduto sul pavimento
una finestra si è chiusa.

     È così che si sono lasciati.