01 marzo 2024

Veda - Inno della creazione

 

Allora anche il Nulla non era, né l'esistenza.
Non c'era aria allora, né i cieli al di là di essa.
Cosa copriva l’Uno? Dov’ era? In quale stato si trovava
allora l'acqua cosmica, in profondità insondabili?
Poi non c'era né morte né immortalità,
né vi era poi la fiaccola della notte e del giorno.
L'Uno respirava senza respiro, autosufficiente.
C'era solo quell’Uno allora, e non c'era altro.
Per prima cosa c'era solo il buio avvolto nelle tenebre.
Tutto questo era solo acqua non illuminata.
Quell’ Uno che si è verificato, racchiuso in nulla,
sorse infine, nato dalla potenza del calore.
In principio il desiderio discese su di esso,
quello era il seme primordiale, nato dalla mente.
I saggi che cercano nei loro cuori con saggezza
conoscono ciò che è immagine di ciò che non è.
Ed essi hanno tirato la loro corda attraverso il vuoto,
e sanno ciò che era sopra, e ciò che era sotto.
Primordiali poteri crearono forze potenti e fertili.
Sotto era la forza, e su di essa era l’impulso.
Ma, dopo tutto, chi lo sa, e chi può dire?
Da dove tutto è venuto, e com’ è avvenuta la creazione?
Gli dèi stessi sono creati dopo la creazione,
così chi conosce veramente dov’ è iniziata?
Donde tutta la creazione ha avuto la sua origine,
Lui, sia che Lui l’abbia creata o non l'abbia creata,
Lui, che sorveglia tutto dall’ alto dei cieli,
sa, o forse anche Lui non lo sa.



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