Quanto hai dato, donna:
secoli di luceche non hanno riflesso le coscienze
ingoiate da abissi di silenzio.
E quanto altro:
radici per tener salda la terra
velluto dell’amore
una spiga per raggiungere il cielo
fertili semenze del coraggio
per un mondo abitato dalla guerra.
E quanto altro.
Dai tuoi occhi
albe e nebbie,
revisione del giudizio
in attesa dei fiori.
Minuta di piccole cose
recuperate dall’infanzia
nella scrittura dei sogni.
E quanto altro.
Foglie che coprono il pudore dell’universo
laghi generosi di acque vergini
spessore del segreto
delle profonde radici del tuo tempo.
Quanto autunno
a inondare la terra
e un colore crepuscolare
nella corteccia.
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