Bevo la tua immagine, una pagina nuova della vita,
una pagina nuova della morte, il volto appare e scompare.
prima della poesia esci dal crepuscolo e ti iscrivinella nascita del giorno, l’aria ha irrorato il vano.
si dissipa e ricompone. separo e distinguo.
mi rammento della tua forma, il corpo cresce
come la luna, come la manna, il corpo spazia al suo zenit.
mi si avvicina pian piano, non può eludermi. le parole
lo aiutano a raggiungermi. mentre discorriamo ci palpiamo,
le parole sono come una calamita, come un precetto del cielo,
non possiamo non incontrarci.
l’aria inonda lo spazio. la nuova forma della mia vita
cade nell’aria, è come la pioggia, come una lunga
pioggia promessa che trasforma lo spazio e il tempo.
bevo la tua immagine, dovrò alzarmi
per seguire la tua forma, il tuo corpo allo zenit.
l’allegria è un fiume che mi trascina. il corpo sarà un fiume
che non mi annegherà. bevo la tua immagine quando
mi volgo verso il cielo. la città mi è familiare.
il cielo è leggero. trapunto dal cerchio magico dell’inizio.
con un libro che cresce nel silenzio.
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