31 luglio 2014

Gérard de Nerval - Il diseredato


Io sono il tenebroso – il vedovo – l’inconsolabile,
Il Principe d’Aquitania dalla torre abolita;
La mia unica stella è morta – e sul mio liuto ornato di stelle
È impresso il Sole nero della Melanconia.


Nella notturna tomba, tu che mi hai consolato,
Rendimi Posillipo e il mare d’Italia,
Il fiore che tanto rallegrava il mio cuore deserto
E la pergola dove il pampino s’intreccia con la rosa.


Sono io Amore o Febo? Lusignan o Biron?
La mia fronte è ancora rossa per il bacio della regina;
Io ho sognato nella grotta dove la sirena nuota…


Due volte vittorioso l’Acheronte ho varcato:

Modulando di volta in volta sulla lira d’Orfeo
I sospiri della santa e le grida della fata.

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