Ora che sono così sola come il mondo
perché la notte arriva all’improvviso
e non possiamo sapere quando avrà fine,
ora che il mare arriva fino a casa mia
col suo clamore di potente morte
e il suo aroma scatenato di vita,
in questo vecchio istante di fatica
che spoglia le cose e le rompe
come ha rotto me
penso che inizierò a piangere,
a nascondere con le mani gli occhi,
a dirmi che tutto importa,
perfino l’oscuro clamore senza fine,
perfino la ferita che non si rimargina,
perfino l’amore, l’impotenza e l’odio.
Ora che sono così sola
che ho bisogno di tutto ciò che vive e non risponde,
ora che la vita mi arriva
come una eco di qualcosa di molto importante che non riesco a capire,
penso che guarderò il mio cuore,
per consentire la sua morte passeggera,
il suo rispetto verso tutto ciò che vive,
e sorriderò con lui, forse senza motivo,
davanti a questo albero
che misterioso cresce
giustificando inutilmente il mondo.
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