26 gennaio 2024

Rainer Maria Rilke - da Sonetti a Orfeo

 

Lì si levò un albero. Oh puro sovrastare!

Orfeo canta! Grandezza dell'albero in ascolto!

E tutto tacque. Ma proprio in quel tacere

avvenne un nuovo inizio, cenno e mutamento.


Animali di silenzio irruppero dal chiaro

bosco liberato, da tane e nascondigli

e si capì ch'essi non per astuzia

o per terrore in sé eran sì sommessi,


ma per l'ascolto. Ruglio, grido, bramito

parve piccolo nel loro cuore. E dove quasi

non v'era che una capanna al suo ricetto,


un anfratto dalle più scure brame ordito,

con un adito dagli stipiti sconnessi, –

tu creasti per loro un tempio nell'udito.




19 gennaio 2024

Francisca Aguirre - Il Drago

 

Ora che sono così sola come il mondo

perché la notte arriva all’improvviso

e non possiamo sapere quando avrà fine,

ora che il mare arriva fino a casa mia

col suo clamore di potente morte

e il suo aroma scatenato di vita,

in questo vecchio istante di fatica

che spoglia le cose e le rompe

come ha rotto me

penso che inizierò a piangere,

a nascondere con le mani gli occhi,

a dirmi che tutto importa,

perfino l’oscuro clamore senza fine,

perfino la ferita che non si rimargina,

perfino l’amore, l’impotenza e l’odio.


Ora che sono così sola

che ho bisogno di tutto ciò che vive e non risponde,

ora che la vita mi arriva

come una eco di qualcosa di molto importante che non riesco a capire,

penso che guarderò il mio cuore,

per consentire la sua morte passeggera,

il suo rispetto verso tutto ciò che vive,

e sorriderò con lui, forse senza motivo,

davanti a questo albero

che misterioso cresce

giustificando inutilmente il mondo.



12 gennaio 2024

Maja Vidmar - Togliendo le parole

 

Eravamo smisurato silenzio,

non c’era niente di più grande.


Poi toglievamo al silenzio

le parole, pronunciavamo

i limiti e scrivevamo poesie.


Abbiamo limitato lo spazio

- in questa camera respiravamo,

abbiamo limitato il corpo

- in questa pelle ci abbracciamo


Abbiamo limitato l’amore

- tra queste parole

vacilliamo.


Nessuna nostra poesia

è più grande del silenzio,

tutte sono più piccole.


Siamo grati per ognuna

- qui vorremmo invecchiare.



05 gennaio 2024

David Cortés Cabán - da Il libro dei ritorni

 

Non sarò mai

quello che gli altri desiderano

quello che io stesso non ho voluto essere

So che la luce di questo fogliame mi aliena

e che l’Isola è più reale della tua bocca

Ma non ho voluto essere

quello che qualcuno nomina

perso nella nebbia di questa città

pensando di ritornare

quando i giorni passano

lasciandolo addormentato su quella chitarra

torcia che arde.