05 agosto 2022

Carlos Aldazábal - Da una nuvola

Scrivo da questa fitta cortina di memorie,

questo sipario d’acqua che si osserva nel mare.

Non intendo rivelare né il raggio né la pioggia,

voglio solo stupirmi per le barche, le pietre,

e le orme dei passi nelle forme di zucchero. 


Presto sarà la luce, disegno del crepuscolo,

ed io correrò tra pianure di cemento assassino,

ai piedi delle favelas, dei quartieri, dei villaggi,

ai piedi dei silenzi dove scorre il sangue. 


Certo che respirai la brezza delle colline,

certo che mi estasiai tra le braccia del fiume,

certo che mi cullai accanto alle note

che spingevano tranquille l’amaca della siesta. 


Ma mentre scrivo mi sfugge un ricordo

e non posso trattenere i raggi né la pioggia,

queste gocce dolenti che abbandonano il mio polso

per aprire il cammino sicuro che mi attende,

fonte di oscurità satura di silenzio

dove cullo la tua voce sognando la terra.

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