Ti vedo sorgere tra le onde,
Un inno silenzioso, una chiamata alle grotte.
Tiri l'ancora dal mio petto,
Una lenta discesa, un sogno di riposo.
Ogni battito del cuore annega sotto il tuo sguardo,
Un canto di sirena, una foschia viola.
E io sono senza peso, sprofondo più in basso,
La tua voce, la marea; non posso diventare più freddo.
Trascinami sotto—
Spezza il mio nome.
Riempi i miei polmoni con
Fiamma infinita.
La superficie svanisce; non sopravviverò,
Ma sono vivo sotto la marea.
Le tue mani sono fili di acciaio liquido,
Si attorcigliano, si legano, mi fanno inginocchiare.
Un sussulto fugace, una preghiera fugace,
Ma annegare è come respirare aria.
Sei l'oceano, scuro e vasto,
E io, il relitto, intrappolato nella tua marea.
E sto svanendo, pezzo per pezzo,
Una fragile supplica sotto il tuo banchetto.
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