25 ottobre 2024

Desanka Maksimovic - Non ti avvicinare

 


No, non t’avvicinare!

E’ meglio da lontano

ch’io li ami e desideri i tuoi occhi

solo quando si attende

appare bella la felicità,

e non cercata ci manda un suo cenno.

No, non t’avvicinare!

E’ molto più suadente

questo fremito dolce di paura e d’attesa.

ed e’ molto più bello

ciò che a lungo s’insegue

e il suo presentimento che ci turba.

No, non t’avvicinare!

Perché farlo e a che scopo?

Soltanto da lontano tutto splende

come una stella, tutto

ci incanta da lontano.

No, non avvicinarmi i tuoi occhi.

18 ottobre 2024

Cemal Süreya - Gül (Rosa)

 


[Originale in lingua turca]

GÜL



Gülün tam ortasında ağlıyorum

Her akşam sokak ortasında öldükçe.

Önümü arkamı bilmiyorum

Azaldığını duyup duyup karanlıkta

Beni ayakta tutan gözlerinin

Ellerini alıyorum sabaha kadar seviyorum

Ellerin beyaz tekrar beyaz tekrar beyaz

Ellerinin bu kadar beyaz olmasından korkuyorum

İstasyonda tren oluyor biraz

Ben bazan istasyonu bulamıyan bir adamım

Gülü alıyorum yüzüme sürüyorum

Her nasılsa sokağa düşmüş

Kolumu kanadımı kırıyorum

Bir kan oluyor bir kıyamet bir çalgı

Ve zurnanın ucunda yepyeni bir çingene.


[Traduzione in lingua italiana]

ROSA


Piango seduto nel cuore esatto della rosa


Mentre muoio in strada tutte le notti


Cosa mi preceda o mi segua non so


E nel buio sento, sento posarsi i tuoi occhi


Gli occhi cui devo la vita


Ti prendo le mani e le carezzo fino al mattino


Le mani tue bianche e ancora bianche e bianche


Sono bianche da farmi paura, le tue mani


In stazione il treno si ferma un po’


A volte sono l’uomo che la stazione non la trova


Prendo la rosa, la passo sul viso


Sarà caduta in strada


Mi si spezzano le ali, le braccia


Zampillo sangue, apocalisse e un giudizio


Sulla punta della spada


Un vagabondo risorto.

13 ottobre 2024

Marta Miranda - Rifugio

 

Sedute una accanto all’altra, scalze

ancora fradicie di pioggia

osservano uomini e donne affaccendati

cercando una faccia cui aggrapparsi


Tutto nuovo

i vestiti che indossano, gli scialli

le tazze in cui bevono il caffè

oggetti

che stringono tremando

come avessero perso l’abitudine

di tenere in mano

qualcosa che gli appartenga


Un pettine a forma di farfalla

conservata con cura in fondo a una sacca

è il solo segno certo

che una volta ci fu

un focolare, un mattino


Fuori di casa

la vita sarà sempre in prestito


con le spalle curve per il carico

viaggiano da un paese

all’altro

solo fantasmi.

04 ottobre 2024

Thich Nhat Hanh - Sono ancora qui

 

Sono ancora qui, vivo, capace di sorridere quieto,

il dolce frutto maturato dall’albero della sofferenza.

Portando il cadavere di mio fratello,

attraverso i campi di riso, nell’oscurità.

La terra ti stringerà con forza tra le sue braccia, mio caro,

cosicché domani sarai trasformato in un fiore,

quel fiore che sorride tranquillo nel campo, stamane.

Allora non piangerai più, mio caro,

abbiamo attraversato una notte troppo profonda.

Stamane, sì, stamane mi inginocchierò sull’erba verde e scoprirò la tua presenza.

Fiori che portate il meraviglioso sorriso dell’ineffabilità

parlatemi in silenzio.