Sono diventato vecchio da ieri
e la mia stanza non vuole più
lasciarmi. I mobili consunti
e le cose che abbiamo raccolto
in comune mi torturano d’improvviso
come lamette: piccoli barbigli
che avvelenati dalla luce di settembre
non fanno che affondare sempre più
se mi volto a cercarti
o cerco di svincolarmi.
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