23 giugno 2023

Odisseas Elitis - È presto ancora

 

Piango il sole e piango gli anni che verranno

Senza di noi e canto gli altri passati

Se veramente sono

Confidenti i corpi e le barche che sbattono dolcemente

Le chitarre che accendono e spengono sotto le acque

I “credimi” e i “non”

Ora nel vento ora nella musica


E le nostre mani, due piccole bestie

Che furtive cercavano di salire l’una sull’altra

Il vaso di brezza negli aperti cortili

E i frammenti di mare che ci seguivano

Fin dietro le siepi e sopra i muri a secco

L’anemone che si depose nella tua mano

E tremò tre volte il viola tre giorni sopra le cascate


Se tutto questo è vero io canto

La trave di legno e l’arazzo quadrato

Alla parete, la Gorgone con i capelli sciolti

Il gatto che ci guardò nel buio

Bambino con la croce vermiglia e l’incenso

Nell’ora che sull’impervia scogliera scende la sera

Piango la veste che sfiorai e fu mio il mondo.


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