Mondo è ciò in cui nuoti, o danzi, è semplice.
Siamo nel nostro elemento ma non siamo liberi.
Fuori da questo mondo non puoi respirare a lungo.
L’altro ha la mia forma. Il movimento dell’altro
crea i miei pensieri. Ed anche il mio. C’è un uomo
e ci sono i cerchi. C’è un fluire costante di colpa.
Non abbiamo trovato verità in queste acque,
nessuna spiegazione trema sulla nostra carne.
Eravamo benedetti e ora non lo siamo.
Dopo aver viaggiato qui per giorni, iniziammo
a tradurre. Era lo stesso spazio. È
lo stesso spazio sempre e sopra è l’uomo.
E ora non siamo più benedetti, il mondo
non più profondo per i sogni. L’altro lo sa
e per amore riflette me a me stesso.
Vediamo la nostra pelle d’argento guizzare, ricordo
di qualche altro luogo. C’è una palla colorata
da dover bilanciare sinché l’uomo non scompare.
La luna è scomparsa. Giriamo in tondo a logori solchi
d’acqua su un’unica nota. Musica di perdita continua
dal cuore dell’altro che rende il mio di pietra.
C’è un giocattolo di plastica. Non c’è speranza. Scendiamo
ai limiti di questa piscina sinché soffia il fischio.
C’è un uomo e la nostra mente sa che moriremo qui.