Tu avverti che non un sentiero
- qui - si sofferma e sta:
ma tutti, pian piano,
portati dal dolce pendìo,
si lasciano andare,
digradano su placide scale
per i verdi terrazzi, tra il folto
che insieme li attarda e li avvia,
infino agli stagni remoti,
dove il parco, fraterno, li dona
regalmente allo spazio maestoso.
E questo li prende, li invade
di lampi e baleni,
ne trae lontananze con sé,
allora che dall'ultimo chiostro
di tutti i vivai,
alla danza serale delle nubi
si avventa verso i cieli.
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