24 febbraio 2023

Aleksandr Blok - da Poesie

 

Tutto morirà sulla terra – e la madre, e la gioventù,

La moglie tradirà, e scomparirà l’amico,

Ma tu impara ad assaporare un’altra dolcezza,

Guardando al freddo circolo polare.


Prendi la tua barca, arriva al polo lontano

Su pareti di ghiaccio – e sommesso dimentica

Coma là si amava, si periva e si lottava…

E dimentica l’antica terra delle passioni.


E ai sussulti del freddo lento

Abitua l’anima stanca

Affinché qui non le occorra niente

Quando da là sgorgheranno i raggi.




17 febbraio 2023

John Williams - da Stoner

 

Nel temporale ti penso questa notte,

nelle temperie di quest’età affannata –

due amanti che resistono allo sciame

del tempo che lenire ti è impossibile

che la tua povera, straziante carne

non innamora né trattiene a sé,

contro il deserto cui nessuno scampa.

Ora alla tua finestra il vento spinge

dei nuovi indizi della propria forma;

ora sulle grondaie senti il raschio

d’un nero ramo che ti guida

a un campo di là del tuo sentire

dove la mente e il cuore umano, spenti,

cadono morti in silenziosa attesa.

Prego che gli affannosi amori che ridesti

si mutino stanotte nel tuo grande amore,

anche se al chiuso di uno spazio, il cuore

non sa che di se stesso, e sa che è solo.




10 febbraio 2023

Attila József - Gli uomini dell'avvenire

 

Essi saranno la mitezza e la forza.

Strapperanno la maschera di ferro

del sapere, perché sul volto dell’anima

si veda. Baceranno il pane, il latte:

carezzeranno il capo dei bambini

ed estrarranno con le stesse mani

ferro ed altri metali dalle pietre.

Formeranno città dalle montagne

ed i loro polmoni quieti e immensi

assorbiranno tempeste, uragani;

si placherà ogni oceano. Saranno

sempre in attesa d’ospite imprevisto:

anche per lui prepareranno il desco

e gli apriranno il cuore.


Siate simili ad essi, perché i vostri

piccoli, che han di giglio i piedi, il mare

di sangue che dinanzi a loro giace,

possano da innocenti attraversare.




03 febbraio 2023

Rainer Maria Rilke - da I Parchi

 

Tu avverti che non un sentiero

- qui - si sofferma e sta:

ma tutti, pian piano,

portati dal dolce pendìo,

si lasciano andare,

digradano su placide scale

per i verdi terrazzi, tra il folto

che insieme li attarda e li avvia,

infino agli stagni remoti,

dove il parco, fraterno, li dona

regalmente allo spazio maestoso.

E questo li prende, li invade

di lampi e baleni,

ne trae lontananze con sé,

allora che dall'ultimo chiostro

di tutti i vivai,

alla danza serale delle nubi

si avventa verso i cieli.