Rimane l'acqua eretta
e percorsa da brividi
nel suo suolo di lutto
- catene la memoria,
prigione e la troncata
alta torre del corpo -
contrizione nell'ombra
- ancora fresco il sangue
palpitante del giorno -
che pena sopra il mondo
a castigo del tempo...
Nera, nera, nerissima è la notte,
alta come una spada...
seme della sua carne,
ora lagrime e nebbia,
vive la notte di un oscuro gemere.
Oblio fecondo il suo esistere erige,
azione, amore, per il suo peccato...
Intanto laggiù il giorno
incosciente, in deliquio,
diffonde a fiotti dalla sua ferita
la sua vampa, su un bacio
nero che già la inonda....
Chi mai salverà l'ombra
e l'acqua dove muore?
(Il tempo intero è un grido
muto, sopra la notte....
e l'aria, la speranza
del cielo in cui si cela)
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