È giunta l’età dei passi corti ed io,
che non ho più parole per combattere
il vociare di questo mondo arrabbiato,
fuggo di nascosto
come un soldato che in trincea
è rimasto senza munizioni.
Da solo salgo la costa degli olivi
che mi sono rimasti amici
e mi accolgono in silenzio, senza domande.
Il posto è una carezza
e da lì - con gli occhi del cuore –
leggo i segni della terra
che mi ha allevato senza fretta,
libero come un uccello.
Da lì posso ancora volare
- senza paura di sbagliare direzione –
sui sentieri e in tutti quei paesi
dove la domenica giungeva Palota
col suo asinello
e due panieri di ghiottonerie
che sistemava sul piazzale della chiesa:
carrube e semi di zucca in uno,
caramelle e liquirizia nell’altro...
Se mi fermo là
godo l’odore del vento
il sole che rischiara i ricordi
e l’eco di quelle parole schiette
che è acqua di sorgente buona
che ti disseta
ogni volta che parli.
Fuori di lì, oggi
il resto è tutta nebbia!
04 dicembre 2020
Antonio Gasperini - Il resto è tutto nebbia
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