11 luglio 2015

Robert Penn Warren - Racconto del tempo


Lindo e imponente, la corteccia color terra d’ombra  
Arricciata attorno al bianco vivente del tronco nel sole,  
Si ergeva il sicomoro, inondato di luce autunnale.  
Lo stesso di un tempo. 
Ancora la larga foglia d'oro perenne  
Si staccò dal ramo nerbuto e lentamente,  
Incerta come un ricordo fortuito,  
Ondeggiò piegandosi per l’immobile aria matura.  
Dal ramo più bianco, dal cielo più azzurro,  
Che sotto traluceva nel profondo dell’acqua,  
Una foglia più ricca si levò ad incontrare l’altra.  
Si toccarono: con la tenue chiarezza del sogno,  
Petto a petto, si fusero nella quieta corrente.
Ma, cuore nostalgico, non hai voce per richiamare  
La tua immagine, l’immagine in movimento.  
L’albero, la foglia cadente, la corrente, e tutte  
Le sbiadite cose conosciute rimarrebbero ancora  
Senza voce. E lui, che come tanti altri aveva amato,  
Avrebbe potuto prevederlo, poiché ben sapeva  
Come un mondo sepolto, balenante, è perduto  
Nel réfolo dell’acqua o nella folata del vento;  
Come la sua immagine, profonda e perfetta,  
Minuscola negli occhi dell’amata, era stata obliata  
Quando aveva volto il capo, 
o quando quegli occhi s’eran chiusi  
Oltre ogni luce nel tenero incidente del sogno.

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