30 marzo 2024

John Donne - da Aria e Angeli

 

Due o tre volte ti amai senza conoscere

il tuo volto o il tuo nome.

In una voce, in una fiamma informe

cosí talora ci percuote un angelo

per essere adorato.

Persino quando giunsi dov’eri, uno splendente

un adorabile nulla io vidi.

Ma poiché la mia anima, che ha per figlio l’amore,

prende membra di carne o non può nulla,

l’amore non dev’esser piú sottile

della madre, ma anch’egli prender corpo:

e allora quel che eri e chi eri io chiedo

all’amore di chiedere; ed ora gli consento

di assumere il tuo corpo e far dimora

nel tuo labbro, nell’occhio e nella fronte…




22 marzo 2024

Henry Wadsworth Longfellow - Giorno di pioggia

 

La giornata è fredda, e scura, e cupa

Piove, e il vento non è mai stanco

La vite si aggrappa ancora al muro in rovina,

Ma ad ogni raffica le foglie morte cadono,

E i giorni sono scuri e cupi.

La mia vita è fredda e scura e cupa;

Piove, e il vento non è mai stanco;

I miei pensieri si aggrappano ancora al passato in rovina,

Ma le speranze della gioventù cadono fitte nell’esplosione,

E i giorni sono scuri e cupi.

Fermati, cuore triste! E smettila di lamentarti;

Dietro le nuvole il sole sta ancora splendendo

Il tuo destino è il destino comune di tutti

Nella vita di ognuno di noi deve cadere un po’ di pioggia.

Alcuni giorni devono essere scuri e cupi.


15 marzo 2024

Abū l-Qāsim al-Baghdādī al-Tamīmī - Grazie mio Signore

 

Grazie mio Signore.

Per ogni cosa.


E la tua vita non ebbe giorno,

già l’aurora era avvolta dalla notte


Da quanto splendono sembrano soli,

 ma in ogni sole è inscritto il suo tramonto


Dolce mi è in te l’amara notte

quanta amara mi è in te la dolce luce.



08 marzo 2024

Alberico Solimes - Voci in movimento

 

Sui binari della follia

ho visto il tramonto rotolare. La notte

catapultare destini

per ognuno di noi.

Un dito indice, alabastro,

disegnava treni in movimento

spinti da volti

incisi sui finestrini.

Lo scorrere del tempo

batteva sui binari

e la luna magenta

curvava le lancette

verso tempi indefiniti.

Tulipani selvatici

fiorivano lungo i binari

modellando quadri

di giardini sospesi.



01 marzo 2024

Veda - Inno della creazione

 

Allora anche il Nulla non era, né l'esistenza.
Non c'era aria allora, né i cieli al di là di essa.
Cosa copriva l’Uno? Dov’ era? In quale stato si trovava
allora l'acqua cosmica, in profondità insondabili?
Poi non c'era né morte né immortalità,
né vi era poi la fiaccola della notte e del giorno.
L'Uno respirava senza respiro, autosufficiente.
C'era solo quell’Uno allora, e non c'era altro.
Per prima cosa c'era solo il buio avvolto nelle tenebre.
Tutto questo era solo acqua non illuminata.
Quell’ Uno che si è verificato, racchiuso in nulla,
sorse infine, nato dalla potenza del calore.
In principio il desiderio discese su di esso,
quello era il seme primordiale, nato dalla mente.
I saggi che cercano nei loro cuori con saggezza
conoscono ciò che è immagine di ciò che non è.
Ed essi hanno tirato la loro corda attraverso il vuoto,
e sanno ciò che era sopra, e ciò che era sotto.
Primordiali poteri crearono forze potenti e fertili.
Sotto era la forza, e su di essa era l’impulso.
Ma, dopo tutto, chi lo sa, e chi può dire?
Da dove tutto è venuto, e com’ è avvenuta la creazione?
Gli dèi stessi sono creati dopo la creazione,
così chi conosce veramente dov’ è iniziata?
Donde tutta la creazione ha avuto la sua origine,
Lui, sia che Lui l’abbia creata o non l'abbia creata,
Lui, che sorveglia tutto dall’ alto dei cieli,
sa, o forse anche Lui non lo sa.