Guerre e lotte d'amore mi rallegravano,
Donne belle e gentili si affannavano per attirarmi.
Quanto piacere, quanta gioia!
Poi alla mia amata consegnai il mio cuore,
Solo per lei cantai e scrissi versi.
Quanto piacere, quanta gioia!
Guerre e lotte d'amore mi rallegravano,
Voi amici, che tardi cercate di farmi rinsavire
Trovate un rimedio per un cuore malato.
Sopporterò con forza il ferro e il fuoco,
Purché possa gridare ciò che mi strazia.
Portatemi tra popoli lontani, nei mari estremi,
Dove non una sola donna conosca il mio viaggio.
Restate, voi, che il dio ascolta benevolo,
Siate sempre concordi e quieti in un amore.
La mia Venere in me perpetua notti amare,
E Amore non mi dà un attimo di tregua.