Quando l’occhio si oscura
Non cercare il calore della
mano
Che la palpebra abbassa,
Scappa la melodia della parola,
La voce che ti sorride coi denti rifatti.
Se la lingua è mondo, è
specchio,
Trovatici con la pupilla
spalancata,
Pescaci da quel nero,
Quell’inchiostro che dica la parola
verticale.
Alla sua ombra crescono
domande,
Si fa spazio
al respiro del pensare.
Non parola orizzontale che sommerge,
Ma il bianco dei margini,
La pausa che
copre
L'assenza tra te e me.
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