26 maggio 2018
Cecco Angiolieri - S'i fosse foco
S'i' fosse foco, ardere' il mondo;
s'i' fosse vento, lo tempestarei;
s'i' fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i' fosse Dio, mandereil'en profondo;
s'i' fosse papa, serei allor giocondo,
ché tutti cristïani embrigarei!
s'i' fosse 'mperator, sa' che farei?
a tutti mozzarei lo capo a tondo!
S'i' fosse morte, andarei da mio padre;
s'i' fosse vita, fuggirei da lui:
similemente faria da mi' madre!
S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre,
le vecchie e laide lasserei altrui!
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Traduzione in italiano moderno:
Se io fossi fuoco, brucerei il mondo;
se io fossi vento, scatenerei la tempesta su di esso;
se io fossi acqua, lo sommergerei;
se io fossi Dio, lo farei sprofondare in un abisso;
se io fossi Papa, allora sì che sarei allegro,
perché metterei nei guai tutti i cristiani;
se io fossi imperatore, sai che farei?
Taglierei la testa di netto a tutti.
Se io fossi la morte andrei da mio padre,
se io fossi la vita mi allontanerei da lui:
allo stesso modo mi comporterei con mia madre.
Se io fossi Cecco, come sono e sono sempre stato,
prenderei per me le donne giovani e avvenenti,
e lascerei agli altri quelle vecchie e brutte.
18 maggio 2018
Antara ibn Shaddad - L'ultimo sole
L'ultimo sole del giorno allunga le sue ombre,
distorce i sensi, porta visioni di immagini dimenticate.
Sento ancora le voci delle persone conosciute
in tempi lontani e in luoghi diversi.
Uno strano fremito di brividi lungo il corpo,
un lamento appena sentito, misterioso.
L'eco della voce di mia madre, sofferente,
che affida alla mia testa sconvolta un pensiero:
Le tue lacrime sono le stesse di chi ti ha sempre amato,
lascia che possano scorrere e cerca l'amore ovunque.
12 maggio 2018
Angkarn Kalayanapong - Pensieri di amore
A dire il vero non ho sogni
poiché non mi servono più.
Il viaggio della vita lo facciamo insieme
e non desidero altre cose.
Quando l'ansia mi assale
la tua mano mi accarezza.
Quando io sono lontano
il tuo cuore si avvicina.
Andiamo verso la nostra vecchiaia
con i nostri sguardi incrociati.
Andiamo verso la nostra fine terrena
abbracciati come al primo incontro.
Mio sole che riscalda
quando il freddo assale.
Mia luna che rischiara
quando la notte copre il mondo.
05 maggio 2018
Thomas Hardy - Poi
Quando l’oggi avrà chiuso il suo cancello
dietro il mio trepido soggiorno,
il mese di maggio agiterà come ali le sue liete foglie verdi,
coperte di lieve peluria come seta appena filata,
diranno i vicini:
"Era un uomo che sapeva notare queste cose"?
Se sarà al tramonto, quando,
come il battito silenzioso d’una palpebra,
il falco della rugiada viene a posarsi attraverso le ombre
sul pruno dell’altura distorto dal vento,
un passante potrà forse pensare:
"Questa scena dev’essergli stata familiare".
Se passerò nella tenebra notturna, piena di falene e calda,
quando il porcospino corre furtivo sul prato,
qualcuno forse dirà:
"Fece quanto era in lui perché queste creature innocenti scampassero a ogni male,
ma non potè far molto, e ora non c’è più".
Se, quando udiranno che sono placato, alla fine, sosteranno davanti la porta,
fissando il cielo invernale gremito di stelle,
sorgerà questo pensiero in coloro che non incontreranno il mio viso mai più:
"Era uno che aveva un occhio per questi misteri"?
E dirà nessuno,
quando la campana del mio trapasso sarà udita nella tenebra, e una brezza interposta segnerà una pausa nel suo rombo,
fincbé emergerà di nuovo,
quasi fosse la voce d’un’altra campana:
"Ora egli non ode, ma soleva notare queste cose"?
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