13 ottobre 2017
Publius Vergilius Maro - Dall'Eneide (Didone)
La regina è affllitta adesso,
nutre una piaga nelle vene
e un fuoco chiuso la sta consumando.
Grande il valore di quell'uomo,
glorioso il suo nome,
infissi nel suo cuore il volto e le parole.
Il sonno non offre quiete alle sue membra.
L'aurora inizia a illuminare la terra
e caccia via l'ombra dal cielo.
Allora già piena d'amore
rivolta alla sorella dice:
"Anna, che incubo mi inchioda,
che portamento, che forza, che animo"
Non ne dubito, è di stirpe superiore,
quale destino lo attende... Una lunga guerra!
Confesso che lui solo mi ha scosso i sensi
e fatto tremare il cuore.
Conosco i segni della fiamma antica."
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