29 novembre 2015
Jorge Debravo - Campane
La città ci avvolge abbondantemente,
come una notte dolorosa.
Al nostro fianco ruotano i camion
come streghe agonizzanti.
In lontananza una campana si lamenta disperatamente.
Qualche campanaro furioso la starà colpendo al cuore.
Camminiamo.
Dimenticati del mondo.
Pensa soltanto a quello che hai dentro di te
e saprai che dolce e gustoso è, all'improvviso, vivere.
19 novembre 2015
Peire Vidal - Io fui preso
E' vinto chi l'amore sceglie.
Io fui preso quando vidi la mia Signora,
perché nessuna può paragonarsi a lei,
incantevole di aspetto e di valore immenso.
Io sono suo e lo sarò finché vivo,
anche se non mi vorrà mai
niente potrà mai cambiare per me.
17 novembre 2015
Stéphane Mallarmé - I fiori
Dalle valanghe d'oro del vecchio azzurro, il giorno
Primevo e dalla neve immortale degli astri,
Un tempo i grandi calici tu ritagliasti intorno,
Per la terra ancor giovane, vergine di disastri,
Il gladiolo selvaggio, cigni dal collo fino,
E quel divino lauro dell'anime esiliate
Vermiglio come l'alluce puro del serafino
Che colora un pudore d'aurore calpestate,
Il giacinto ed il mirto, adorato bagliore,
E,- simile alla carne della donna, la rosa
Crudele, del giardino chiaro Erodiade in fiore,
Quella che uno splendente feroce sangue irrora!
Tu facesti il candore dei gigli singhiozzanti
Che mari di sospiri sorvola dolcemente
E per l'azzurro incenso dei pallidi orizzonti
In sogno lento sale alla luna piangente!
Osanna sopra il sistro e dentro l'incensiere,
Nostra Signora, osanna da questi nostri limbi!
E si disperda l'eco nelle celesti sere,
Estasi degli sguardi, scintillio dei nimbi!
O Madre, che creasti nel seno giusto e forte,
Calici in sé cullanti una futura essenza,
Grandi corolle con la balsamica Morte
Per lo stanco poeta roso dall'esistenza.
05 novembre 2015
Anonimo veneziano - Racconti a un bambino
Scrivo su un ricordo di molti anni trascorsi,
dove c'è una sorella con i fiocchi alle trecce,
un fratello che gioca a fare un guerriero potente
e una nonna che racconta di terre lontane.
Cavalieri vestiti d'oro con la fede nel cuore,
magnifici castelli con regine su troni d'avorio.
Il passato è un velo sul tempo
che lascia passare immagini sbiadite.
La memoria gioca con la nostalgia
tra momenti e sensazioni che furono.
Gli eroi sono scomparsi e i castelli sono rovine.
La sorella non ha più le trecce e il fratello non è qui,
la nonna non mi parlerà tenendomi per mano,
ma io, scrivendo, sono ancora un bambino.
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