16 aprile 2015

Ruben Dario - Notturno


Voi che avete ascoltato il cuore della notte,
voi che nell’ostinata insonnia avete udito
un chiudersi di porte,  il rumore di vetture
lontane, un’eco vaga, un leggero fruscio…

In quegli istanti di silenzio misterioso
quando sorgono dal loro carcere i dimenticati
nell’ora dei defunti, nell’ora del riposo,
leggerete i miei versi d’amarezza impregnati.

Come in un vetro io verso in loro i miei dolori,
i remoti ricordi, le disgrazie funeste,
le meste nostalgie dell’anima inebriata,
la pena del mio cuore, triste in mezzo alle feste.

Dolore di non essere quello che avrei potuto,
perdita del reame per il quale ero nato,
pensiero che un istante decise la mia vita,
sogno che è l’esistenza da quando sono stato!

Tutto mi giunge in mezzo al silenzio profondo
in cui la notte avvolge la terrena illusione
e sento come un’eco del gran cuore del mondo
che penetra e commuove il mio cuore in ascolto.

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