Per Te mi affretto
per terra e per acqua.
Per Te attraverso il deserto
e spacco in due la montagna.
Distolgo lo sguardo da ogni cosa,
Fino al momento
In cui raggiungo il luogo
Dove sono solo con Te.
Ah, nobile corpo, meglio di fiore formato,
abbiate per me un poco di misericordia,
poiché muoio per voi di voglia e di desiderio;
e potete averne prova dal mio incarnato –
quando vi guardo –
giacché muta e trascolora,
per cui sarebbe carità e cortesia
se umiltà vi prendesse,
chiedendo grazia per questo sventurato,
bisognoso di ogni bene.
Dove sono le ragazze, le donne,
dove lo spiare, il ficcanasare,
dove l’eccitazione, la curiosità,
dove sono le domeniche pomeriggio,
dov’è compare Vahalcsik,
dove il vaglio, il fuoco, il crepitio del granturco,
dove il nascondino, il gioco, la gioia,
dove sono gli amici,
dove sono Miki, Tibi,
dove sono io?