28 gennaio 2022

William Blake - All'inverno


O Inverno! Spranga le tue porte adamantine:
Il nord è tuo; là nella fonda terra hai eretto
La tua oscura dimora. Non scuotere
I tuoi tetti, né le colonne col tuo carro di ferro.

Non mi ascolta e sull’abisso spalancato
Rotola greve. Le sue tempeste infuriano;
In una guaina d’acciaio, non oso alzare gli occhi
Perché ha levato in alto il suo scettro sul mondo.

Guarda! Un orrido mostro, la cui pelle aderisce
Alle sue forti ossa, corre sulle gementi rocce:
Riduce tutto al silenzio, e la sua possente mano
Spoglia la terra, e congela la fragile vita.

Prende posto sulle scogliere, il marinaio
Grida invano. Povero diavolo! Egli fronteggia
Le tempeste, finché il cielo non sorride e il mostro
Torna urlando alle sue caverne nel monte Hekla.

21 gennaio 2022

Rabindranath Tagore - La nostra vita


 
La nostra vita naviga su un mare
Mai attraversato, le cui onde,
si inseguono l’un l’altra giocando
a un eterno rimpiattino.
È il mare agitato del mutamento,
che pascola le sue schiumanti
greggi, e mille volte le disperde,
che batte incessante le sue mani
contro la calma del cielo.
Nel centro di questa volteggiante
Danza di guerra di luce e di buio,
amore, tua è quell’isola verde,
dove il sole bacia la ritrosa
ombra della selva ed il silenzio
è corteggiato dal canto di uccelli.

14 gennaio 2022

Evgenij Abramovič Baratynskij - Guarda le stelle


 
Guarda le stelle: molte ardono
Nel silenzio della notte
E splendono attorno alla luna
Nell’azzurro del cielo.
Guarda le stelle: tra esse ce n’è una
A me più cara di ogni altra.
Per quale ragione? Si alza per prima
O brilla più vivida?
No! Il suo lume conforta cuori amici
Costretti a separarsi,
e i loro occhi si incontrano in lei,
lassù in alto nell’azzurrità.
Appena la vedi apparire nel cielo,
ti guarda pensosa anch’essa,
e il suo sguardo risponde al tuo
e teneramente riarde.
Nel turchino della notte non stacchiamo
I nostri occhi da lei:
la seguiamo dalla terra al cielo
e dal cielo alla terra.
E tu, hai già scelto la tua stella?
Nel silenzio della notte
Molte splendono e ardono
Nell’azzurro del cielo.
Non affidare il tuo cuore alla prima
Che vedi a te davanti,
non dir tua, futile in amore,
la più fulgida di tutte,
ma chiama invece tua solo la stella
che guarda pensierosa,
e il cui sguardo risponde al tuo
e teneramente riarde.

07 gennaio 2022

Georg Trakl - In una stanza abbandonata



 Finestre, variopinte aiuole,

un organo vi alterna il suono.

Ombre danzano sui parati,

una bizzarra folle ridda. 


Fiammeggianti i cespugli alitano

e vibra di moscerini uno sciame,

lontano mietono sul campo le falci

e un'acqua antica canta. 


Di chi è il respiro che m'accarezza?

Rondini tracciano confusi segni.

Lieve verso lo sconfinato scorre

laggiù la dorata regione dei boschi. 


Fiamme vacillano nelle aiuole.

Confusa ed estatica la folle ridda

su pei giallastri parati.

Qualcuno guarda entro la porta. 


Incenso dolce profuma ed il pero

e imbruniscono cassapanca e bicchiere.

Lentamente si china l'ardente fronte

verso le bianche stelle.