Vorresti essere una mela,
un albero,un ramo,
una foglia per percorrere il mondo
sulla schiena di una beccaccia.
Per intravedere queste stradine
e questi vicoli dove
dormono, molto spesso,
mendicanti senza luce.
Per vedere così questi negozi
di ciliegie o di fiammiferi,
o di bigiotterie nottambule,
o mercati di coleotteri,
che ospitano ancora
bettole certamente incancellabili.
Vorresti essere quella sorgente
che rischiara il mondo
della quercia
di luci infinite.
Il fiume che si nutre
soltanto di nubi
e di pioggia e di rondini.
Il galoppo melodioso dei nostri sogni
che disegna in lontananza i regni
e le città di fumo.
Vorresti essere un’ala
di pellicano, una stella che
illumina il mare con tutte le sue stelle,
per sempre invisibili, e il vento dimenticato
dalle bussole, ma anche
dagli arcipelaghi di sillabe.