La gola serrata,
come se trattenessi veleno.
Senza difesa,
il tuo cuore esposto.
Un unico pensiero,
trattenendo dubbi e ragioni.
Solo al mondo,
e più nessuna paura.
Fuori dalla confusione,
il cammino luminoso.
Oltre le necessità,
un'immensa meta.
Questo è l'amore
che hai sempre desiderato.
Questo è l'amore
di cui hai davvero bisogno.
Mio padre dorme. Il suo aspetto augusto
delinea un cuore mansueto;
è ora tanto dolce…
Se vi è qualcosa in lui di amaro, sarò io.
Vi è solitudine nel focolare; si prega;
e non vi sono notizie dei figli oggi.
Mio padre si sveglia, ausculta
la fuga in Egitto, il ristagnante addio.
E’ ora così vicino;
Se vi è qualcosa in lui di lontano, sarò io.
E mia madre passeggia là negli orti,
assaporando un sapore già senza sapore.
E’ ora tanto dolce,
tanto animo, tanta capacità, tanto amore.
Vi è solitudine nel focolare senza rumore,
Senza notizie, senza verde, senza fanciullezza.
E se vi è qualcosa di rotto in questo pomeriggio,
e che scivola e che scricchiola,
sono due vecchi sentieri bianchi, curvi.
Lungo quelli va il mio cuore a piedi.
Quando la sera, prima di addormentarmi,
domando chi sei
e chi ti ha lasciato nella mia casa,
sorridi.
Sogno grandi porte:
come un libro si schiudono
nella dimora.
Sento la tua voce
che risveglia in me segni
sconosciuti. Con tutto il corpo
mi appoggio alle copertine
ma di fronte alla porta sono
piccola e debole.
Come – piccola e debole –
posso preservare il silenzio?
Mi risveglio: rivoli di sudore densi,
e tu sei ancora qui.
Di nuovo ti domando chi sei
e chi ti ha lasciato nella mia casa,
ma sorridi.
Sta parlando nel sonno, pensi.
Io ho nel cuore il desiderio d'amore
che dà sollievo al grande dolore che sento.
E provo questo così tanto dolcemente
che non ci può entrare altro pensiero.
Amo lei della quale sono un servo,
niente di più io voglio e desidero
che non sia amarla con tutto il cuore,
lei così bella, gentile e onesta.
Da lei discende un'enorme dolcezza
e il mio cuore allegro sorride di gioia.
A lei penso ogni mio momento
in qualunque luogo io possa essere.